Il tabellone elettronico spinge la cessione verso il 7% e sfonda anche quota 2.300 punti dopo aver rotto il supporto a 2.400. La prima seduta del 2001 si avvia a conclusione funestata dal comparto tecnologico.
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Il dato relativo all’indice dei responsabili acquisti delle grandi aziende americane (Napm) per dicembre, comunicato in apertura di contrattazioni, e’ risultato il peggiore da dieci anni a questa parte e ben al di sotto delle aspettative di mercato.
Se il dato dovesse confermarsi accurato, l’indicazione sulla crescita del Pil nel settore manifatturiero in dicembre sarebbe pari allo 0,5%.
A questa prospettiva si aggiungono le valutazioni negative specifiche per il comparto tecnologico: il settore dei microprocessori sembra destinato a crescere nel 2001 del 20%, contro il 31% dello scorso anno.
Un elemento che conferma la contrazione della spesa delle aziende in nuove tecnologie, atteso il passo rallentato dell’economia.
Importanti analisti hanno infine abbassato le proiezioni su utili e fatturato per aziende del calibro di EMC Corp., leader assoluto nei sistemi di memorie di massa.
La quasi certezza di una riduzione dei tassi d’interesse a fine mese da parte della Federal Reserve non basta a dare fiducia ai mercati che, in attesa di segnali concreti, fanno un lungo passo indietro.
Sui listini in generale mostrano una tendenza al rialzo il settore delle telecomunicazioni, perforazione petrolifera, auto, ferroviario, tabacco, oro, alimentare.
Segno meno per farmaceutico, edile, sanita’, utility, chimico, personal computer, aereospaziale, brokeraggio, bancario, attrezzature per le telecomunicazioni, software, biotech.