Charles Peabody, analista di Mitchell Securities, e’ uno dei pochi a non essere rimasto sorpreso dall’intervento di Alan Greenspan sui tassi di martedi’.
Il 28 dicembre scorso Peabody, noto per essere uno dei piu’ pessimisti tra gli analisti che si occupano di banche, aveva annunciato: “Il 4 gennaio, alle tre del pomeriggio, la Federal Reserve tagliera’ i tassi di 50 punti base”.
Una predizione piu’ che un’analisi, ma Peabody non vuole sentir parlare di casualita’. “Era facile arrivare a questa conclusione – dice l’analista di Mitchell – bastava rileggere la recente storia finanziaria degli Usa”.
Adesso Peabody e’ preoccupato che la mossa di Greenspan possa indebolire l’economia americana.
“Tassi di interesse piu’ bassi – commenta Peabody – potrebbero provocare un’impennata dei prezzi delle case, facendo ripartire l’inflazione, ma soprattutto indebolire il dollaro”.
Analisi o nuova predizione? La paura di Peabody e’ che sull’economia Usa si presenti il fantasma della stagflazione, ovvero un rallentamento dell’economia e un contemporaneo aumento dell’inflazione.