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EURO: IL 2001 E’ L’ANNO DEL RISCATTO

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Il 2001 è l’anno del riscatto per l’euro. Dopo aver perso terreno nei confronti del dollaro nel corso del 2000 e dopo essersi deprezzata del 21% dal giorno della sua nascita, il primo gennaio 1999, la moneta unica è destinata a riagguantare quest’anno la parità con il biglietto verde.

“L’euro tornerà alla parità sul dollaro entro la fine del primo trimestre”, ha detto a WallStreetItalia Lorenzo Codogno, economista monetario di Bank of America, “e anzi la nostra previsione è per un ulteriore apprezzamento dell’euro nel trimestre successivo fino anche a quota $1,10”.

L’ottimismo degli analisti si riflette in quello di Tommaso Padoa Schioppa: il membro del board della BCE, Banca Centrale Europea, in una recente intervista televisiva al Tg1 ha detto che il 2001 “dovrebbe essere l’anno in cui si consolida la crescita in Europa e si riprende l’euro”, dopo un 2000 caratterizzato da una economia americana “che ha mostrato una capacita’ di crescita sorprendente”.

Ora però la musica cambierà. Su questo gli analisti sono d’accordo, sebbene le loro previsioni non siano univoche sui tempi.

Gli analisti di Lehman Brothers prevedono un ritorno alla parità tra euro e dollaro per fine anno: anzi l’euro, sostengono, si portera’ per quel periodo a $1,08 dagli 0,94 di fine 2000. Questo, grazie alle buone prospettive di crescita di Eurolandia.

Secondo Lehman Brothers il prodotto interno lordo della zona euro crescerà del 3,3% nel 2001 e +3% nel 2002 dopo un +3,4% nel 2000. Contestualmente gli analisti americani stimano un calo dell’inflazione: 2,1% la media del 2001 e 1,8% nel 2002 dopo il 2,3% quest’anno.

L’euro tenterà insomma di far dimenticare un anno, il 2000, davvero difficile. Solo all’inizio mise a segno un bel colpo: era il 6 gennaio quando toccò il massimo di $1,0417.

Ma da allora, a crescere è stata solo la debolezza. Il minimo, a quota 0,8230, venne raggiunto il 26 ottobre. Appena un mese prima, il 22 settembre, la BCE aveva concertato un intervento mondiale a sostegno del cambio.

Anche nel 2001 saranno gli USA a dettare il passo: quanto più la loro economia regredirà, tanto più la moneta unica europea si rafforzerà.

La dipendenza dagli USA è sottolineata dall’analista di una primaria Sim milanese che tendenzialmente si aspetta un euro a quota $0,95-0,98 nel 2001, ma non esita a riconoscere che se la debolezza americana sarà più marcata, la crescita dell’euro potrebbe accelerare nella prima parte dell’anno: “al contrario – ha detto l’analista che ha preferito non essere citato-, se l’America dovesse crescere intorno al 3%, allora l’euro tornerebbe giù”.

Carlotta Rossi, economista dell’area euro per Unicredito Banca Mobiliare, vede tempi lunghi e prevede che l’euro arrivi “vicino alla parità” con il dollaro, appena un soffio più sotto, a quota 0,99.