Piazza Affari ha chiuso in netto rialzo. Al mercato è piaciuta molto l’atmosfera di Wall Street, che ieri ha reagito bene alla diffusione di alcuni dati di bilancio superiori alle aspettative, e che ha incassato signorilmente anche quelli non particolarmente brillanti in prospettiva, come nel caso di Intel (INTC). Oggi, poi, è arrivato il dato positivo dell’inflazione USA a dicembre. Il listino è scattato in avanti, seguito da quello italiano.
Il Mibtel ha messo a segno una crescita del 2,12%. Per il Mib30 aumento del 2,23%, per il Midex del 1,30%. Il Numtel ha chiuso con un apprezzamento del 7,67%.
Tra i titoli che più hanno movimentato gli scambi nella giornata odierna si è messa in luce, tra gli editoriali, Seat, in rialzo dell’11,87% a €2,36. Il titolo è stato spinto dall’attesa per la decisione dell’Authority delle telecomunicazioni sulla fusione con Tmc. Il verdetto non giungerà che in tarda serata.
Sempre nel comparto editoriale, brillante Espresso, in rialzo dell’8,13% a €9,74.
Ancora tra gli editoriali, Mediaset ha messo a segno una crescita del 4,45% a €13,46. Il titolo è cresciuto nonostante i downgrading di Lehman Brothers e Abn-Amro. Ha contribuito l’attesa della sentenza del Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio sull’escussione della fidejussione di 4.000 miliardi di lire, legata all’asta per l’UMTS e all’esclusione del consorzio Blu, di cui Mediaset fa parte. Tuttavia, come ha fatto notare un operatore, “qualsiasi decisione che riguardi Blu può influire non oltre lo 0,4% sulla quotazione di Mediaset”.
Nel comparto degli industriali attenzione su Fiat, in rialzo del 2,54% a €26,68. Hanno influito positivamente due fattori. Il primo: l’inclusione di Fiat nell’European Focus List di Credit Suisse First Boston. Il secondo: i dati sulle immatricolazioni in Europa che, “se hanno rappresentato una debacle per tutte le case automobilistiche, per Fiat e Peugeot sono stati positivi”. Fiat nel 2000 ha raggiunto una quota di mercato del 10%, in crescita rispetto al 9,5% del 1999.
Sempre tra gli industriali si sono distinte Finmeccanica, in rialzo del 4,97% a €1,28, e STMicroelectronics dell’8,78% a €48,45.
Nel comparto bancario, in crescita San Paolo Imi del +4,26% a €18,50, Mediolanum del 6,75% a €15,24, e Banca di Roma, che ha chiuso in rialzo dell’1,34% a €1,28 alla vigilia del consiglio di amministrazione.
Nel comparto dei telefonici Tim si è apprezzata del 2,59% a €8,86: “un rimbalzo dopo la flessione di ieri, in assenza di motivi che giustifichino una particolare debolezza del titolo”.
In controtendenza, nel comparto energetico, Eni, che ha lasciato il 2,01% a €6,72. Secondo il trader, “ha influito il fatto di aver perso l’australiana Petroz, che ha l’8,5% di un progetto petrolifero del valore di $1,5 miliardi”.
Sul Nuovo Mercato Vitaminic ha continuato a sorprendere gli stessi operatori che dopo giorni di rialzi attendevano prese di beneficio: il titolo oggi ha guadagnato il 30% a 31,20 superando il prezzo di collocamento.
Molto forti anche Biosearch, in rialzo del 19,17% a €51,40, e Cad it, in crescita del 17,56% a €31,80.
Tiscali ha segnato un rialzo del 5,91% a €18,10.