Fiat ordinaria si attesta a +2,03% (32,70 euro, con un euro che vale 1936,26 lire) a metà seduta, dopo una mattinata all’insegna di fortissime oscillazioni e un massimo a 34,6 euro.
Sotto i massimi ma sempre in tensione Fiat priv (+10,38%)e rnc (+8,83%), anche se alcuni operatori scommettono sull’ipotesi di conversione in ordinarie solo per le privilegiate. Rallentano anche Ifi priv (+3,69%)e Ifil (+3,52%).
Il mercato, e ormai anche le forze sociali (i sindacati sarebbero favorevoli a un’alleanza della Fiat con un partner straniero e non a una cessione di attività), si interroga sulle prospettive e sulle prossime manovre in casa Fiat.
La questione della conversione di privilegio e risparmio in ordinarie non convince tutti gli operatori, con alcuni che ipotizzano piuttosto una ripetizione del modello Toro.
Nel caso della Compagnia di assicurazioni del Gruppo, Fiat aveva effettuato direttamente un’opa (offerta pubblica di acquisto) sui titoli privilegio e di risparmio. “Se proprio volesse arrivare alla conversione, Fiat potrebbe portarsi in casa tutte le azioni privilegio e risparmio, in modo da non diluire la quota di controllo, ma anzi di rafforzarla”, ha osservato il dealer di una banca internazionale, secondo il quale “il mercato scommette sull’ipotesi di alleanza internazionale, senza avere un’idea precisa di come quest’operazione potrebbe realizzarsi”.
Altri operatori puntano su uno scenario più radicale, con un’operazione che cambierebbe il volto del Gruppo Fiat: “l’uscita del Gruppo dal settore auto non incontrerebbe più ostacoli politici, in quanto la cosiddetta New economy fa emergere prepotentemente nuovi settori in grado di creare maggiore ricchezza e occupazione”, sostiene un altro analista.
A fine mattina tutti i titoli del Gruppo Agnelli-Fiat si mantengono in positivo, anche se sotto i massimi della mattina.
Il Mibtel viaggia a +0,69%.