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LA BCE SALTA IL FOSSO E AUMENTA I TASSI EUROPEI

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Wim Duisemberg, presidente della Banca centrale europea, ha saltato il fosso. All’indomani della stretta monetaria in America, anche Francoforte ha deciso di aumentare i tassi europei dello 0,25%. Il tasso di rifinanziamento pronti contro termine sale quindi per la prima volta sopra il 3%, al 3,25%. Aumentati di un quarto di punto anche il tasso marginale di finanziamento, al 4,25%, e quello sui depositi, al 2,25%.

Hanno contribuito al rialzo, oltre alla mossa della Fed Usa, anche le spinte sull’inflazione, il prezzo del petrolio che non scende e la debolezza dell’euro.

Con il rialzo al 3,25% deciso oggi in Eurolandia (la Banca centrale svizzera ha seguito a ruota, ritoccando al rialzo di mezzo punto), in Italia i tassi ufficiali tornano ai livelli di dicembre del ’98.

All’inizio di quello che fu l’ultimo mese prima dell’avvio dell’euro, il governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio, nell’ambito di una manovra concertata con le altre banche centrali europee, tagliò il tasso di sconto di mezzo punto portandolo al 3,50%.

Subito dopo Natale, Fazio limò ancora il costo del denaro al 3,0% allineando di fatto i tassi italiani a quelli degli Undici, a conclusione di una tendenza discendente avviata a luglio del ’96, quando ancora il tasso di sconto era pari al 9%.