Economia

Borsa Milano vira in rosso, grande confusione sulla Grecia. Occhio a banche europee

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MILANO (WSI) – Borsa Milano ha virato in rosso nel pomeriggio, chiudendo in calo dello 0,48% a 22.460,71 punti. C’è una grande confusione sul fronte greco, mentre gli investitori attendono di conoscere i contenuti della conferenza stampa dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo prevista alle 18 italiane.

Il mercato sotto sotto spera ancora nella ripresa delle trattative tra la Grecia e i suoi creditori, ma la situazione si fa più confusa. La Grecia ha presentato una controproposta all’offerta per un accordo last minute avanzata dai creditori, chiedendo finanziamenti per due anni. La Germania aveva già precisato che non c’è lo spazio per prolungare gli aiuti già accordati, ma la Cancelliera Angela Merkel ha detto che la porta per trattare è sempre aperta.

Il premier Tsipras è piuttosto sicuro del fatto suo e della sua strategia: a suo avviso, l’Eurozona non caccerà la Grecia, in quanto i costi sarebbero enormi. E a pensarla allo stesso modo è a sorpresa anche il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble, che ha riferito che la Grecia può rimanere in Eurozona, anche nel caso in cui il referendum decretasse la vittoria del “No”.

Nel giorno in cui la Grecia fa ufficialmente default sui debiti che deve rimborsare all’Fmi, i mercati temono che Tsipras stia tirando troppo la corda.

Intanto mentre i leader politici non si mettono d’accordo la Borsa di Atene e le banche rimangono sempre chiuse e il paese è nel caos. Nella giornata di ieri, un ammontare di $1.500 miliardi è stato cancellato dal valore dell’azionario globale.

Sul Ftse Mib, in recupero le banche: Mps +0,34%, Bper +2,40%, BPM +3,24%, BP +2,52%, Intesa +1,35%, Unicredit +2,17%, Ubi Banca +2,46%; tra titoli di altri settori Buzzi Unicem +4,31%, Eni -0,25%, FCA +1,14%, Tenaris -1,15%, Saipem -0,98%. Molto male Ferragamo con -2,58%. Cedono anche Prysmiam e Snam. Stm -0,81%, mentre le vendite sul settore del lusso sono confermate dalla performance di Tod’S -1,73% e Yoox -0,48%.

Forte riduzione della tensione sul mercato dei titoli di stato, con lo spread BTP-Bund appena +0,11% a 155,01 punti; i tassi sui BTP decennali-0,34% al 2,34%, dopo essere saliti fino al 2,40% circa; tassi Bund in calo -1,22% allo 0,79%. Nella sessione di ieri, forti sono state le vendite sui bond periferici, con il rischio sui bond portoghesi volato di 49 punti base nella sessione di ieri; si tratta del rialzo maggiore dal marzo del 2008. Focus anche sul trend dell’indice che misura il rischio sulle banche europee, il Senior Financial Credit Index, che in giornata è balzato al ritmo più alto dal maggio del 2010, e che ora, attorno a 90 punti base (ma era salito fino a 97 circa), è al record dal dicembre del 2013.
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Sul valutario, dopo le dichiarazioni di Schaeuble euro, che ieri ha ceduto fino a $1,1022, perde -0,89% a $1,1136, riscendendo sotto la soglia psicologica di $1,12. Dollaro/yen -0,18% a JPY 122,32. Euro/franco svizzero +0,36%, a CHF 1,0431. Euro/sterlina -0,74% a GBP 0,7088. Da segnalare che nei confronti del dollaro, l’euro è in rialzo +4,3% dalla fine del mese di marzo.

Tra le commodities, futures sul petrolio +0,77% a $58,78 al barile, Brent +1,71% a $63,07. Oro -0,56% a $1.173,26. Argento -0,42% a $15,71.
(Lna-DaC)