NEW YORK (WSI) – Continua la carrellata delle trimestrali Usa. Sotto i riflettori del mercato sono finite oggi due big della finanza, le banche americane Citigroup e Goldman Sachs, il cui bilancio trimestrale ha segnato numeri tra loro discordanti.
Meglio delle attese sono risultati i numeri di Citigroup che, favorita da un taglio delle spese legali e grazie al piano di riduzione dei costi, ha visto crescere esponenzialmente i profitti della divisione di consumer banking in Nord America. La terza maggiore banca americana ha messo a segno un utile di 4,846 miliardi di dollari, 1,51 dollari per azione, contro i 181 milioni di dollari, 3 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso.
Va ricordato che sull’utile dell’anno scorso aveva pesato il patteggiamento con il dipartimento di Giustizia su possibili violazioni sui mutui prima della crisi finanziaria. Escludendo le voci straordinarie, l’utile è stato pari a 1,45 dollari per azione, meglio degli 1,34 dollari attesi dagli analisti. Fermo il fatturato a 19,47 miliardi di dollari, contro i 19,425 miliardi dell’anno scorso.
Di tutt’altro tenore i numeri di Goldman Sachs che ha chiuso il secondo trimestre del 2015 con un utile netto dimezzato a 1,05 miliardi di dollari dai 2,04 miliardi dello stesso periodo del 2014. L’utile per azione è risultato pari a 1,98 dollari, ben al di sotto dei 3,89 attesi dagli analisti a causa degli 1,45 miliardi di accantonamenti effettuati nel trimestre per far fronte a “controversie legate a prestiti ipotecari e questioni regolamentari”. Una voce che riduce l’utile per azione di 2,77 dollari. Meglio delle attese invece i ricavi, pari a 9,07 miliardi di dollari (-1% sullo stesso periodo dello scorso anno), a fronte degli 8,78 miliardi stimati dal mercato.
Nella prima mezz’ora di contrattazione a Wall Street, Goldman perde circa lo 0,9% a 210 dollari mentre Citigroup guadagna il 2,75% a 58 dollari. (mt)