MILANO (WSI) – Si spegne in fretta l’entusiasmo iniziale alla Borsa Milano che di pari passo con le altre piazze europee aveva avviato la seduta in rialzo, seppure contenuto. Le prese di beneficio fisiologiche hanno la meglio sulla volontà di andare ancora lunghi dopo la corsa degli ultimi giorni. Dopo aver limitato le perdite per buona parte della giornata, il listino milanese ha registrato un peggioramento nel finale, in linea con l’andamento di Wall Street.
Nel finale il Ftse Mib perde l’1,32% tornando sotto quota 24.000 punti a 23.712 punti.
Dopo una seduta che è stata caratterizzata dalle notizie positive sul fronte del debito greco, il mercato italiano lascia qualcosa sul terreno. “Le prese di beneficio sono fisiologiche dato il livello significativo raggiunto dal mercato a quota 24.000 punti (di FTSE Mib) e che, per essere superato, merita una pausa di riflessione”, osserva a Reuters un trader.
In difficoltà anche Francoforte (-1,09%) e Parigi (-0,36%) mentre Londra contiene le perdite allo 0,10%. Fra le blue chips, da registrare la flessione del 3,08% accusata da Yoox nel giorno in cui l’assemblea dei soci ha dato il via libera ad amplissima maggioranza alla fusione con Net-A-Porter.
Sul fronte dei cambi l’euro scambia a 1,0932, in rafforzamento da 1,0824 ieri sera, mentre il rapporto di parità con lo yen è fissato a 135,36 (134,55). Dollaro/yen invece a 123,83 (124,30).
Dopo una giornata all’insegna della debolezza, si è infine rafforzato sul finale il petrolio: a New York un barile di greggio wti tratta ora a 50,44 dollari, in rialzo dello 0,58% rispetto alla chiusura di ieri.
Male il comparto bancario dove Intesa Sanpaolo ha perso il 2,28%, Unicredit l’1,57%, Banco Popolare il 2,08%, Bper il 3,03%, Mediobanca l’1,21% e Ubi Banca l’1,16%. Da segnalare che Banco Popolare e Bper sono tornate oggi a testare il mercato obbligazionario con due emissioni che hanno riscontrato forte interesse da parte degli investitori istituzionali.
Nel comparto assicurativo, chiusura debole per Generali (-1,38%), Mediolanum (-1,25%) e Unipolsai (-0,56%). Fra le altre blue chips, da segnalare i rialzi di Buzzi Unicem (+0,86%), Saipem (+1,76%), Tenaris (+1,46%) e Tod’s (+0,86%). Bene anche Ferragamo che ha guadagnato lo 0,87% grazie anche alla raccomandazione di Raymond James che ha emesso un giudizio di “strong buy”. In ribasso invece Finmeccanica (-2,42%), Azimut (-2,68%), Luxottica (-2,02%) e Prysmian (-2,33%).
Oggi il governo ellenico inoltra al parlamento il decreto per l’avvio dei negoziati per ricevere un terzo pacchetto di aiuti da 86 miliardi. Ieri la Grecia è tornata alla normalità , ripagando gli arretrati a Bce e Fmi. Allo stesso tempo per farlo ha dovuto spendere già quasi tutti i soldi avuti con il prestito ponte da oltre 7 miliardi delle autorità europee.
In ambito di notizie societarie, occhi puntati sul Nord America. Oggi sono infatti in calendario un’altra serie importante di risultati di grandi aziende Usa, tra cui Apple, Microsoft, United Technology e Verizon.
In Asia i mercati azionari sono tutti positivi oggi, sull’onda della chiusura in rialzo a Wall Street. L’indice Nikkei è salito dello 0,93% a 20.841,97 punti, mentre il più ampio indice Topix ha fatto registrare un rialzo dello 0,66% a 1.673,88 punti.
Tra le materie prime, l’oro risale un po’ ma è sempre penalizzato dalle prospettive di una stretta monetaria in Usa e dalle rivelazioni delle autorità cinesi sulle riserve auree in possesso del paese. La prima comunicazione di questo tipo da diversi anni ha deluso il mercato, che si aspettava cifre più alte. I futures si attestano a 1.107,88 dollari l’oncia (+1,04%). Sotto la barriera di 1.000 dolari diventa controproducente dal punto di vista economico estrarlo.
I futures sul petrolio cedono lo 0,1% a 50,10 dollari al barile. I contratti analoghi sul Brent lo 0,11% a 56,59 dollari.
Sul valutario, l’euro guadagna lo 0,41% a 1,0869 dollari, lo 0,1% a 0,6983 sterline, mentre perde lo 0,05% a 1,0436 franchi svizzeri. Il dollaro avanza timidamente dello 0,04% a 124,32 yen.
(DaC-MT)