Economia

Le trimestrali hi-tech non convincono, Wall Street arretra

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NEW YORK (WSI) -Termina in perdita la seduta della Borsa Usa, dove prevalgono le prese di beneficio a seguito della sfilza di conti fiscali. E’ il settore tecnologico a trascinare al ribasso l’azionario e la causa è data dalle trimestrali deludenti di Apple (4,2%) e Microsoft (-3,6%).

Nel finale: Dow -0,38% a 17.851 punti, il Nasdaq -0,69% a 5.172 punti mentre lo S&P 500 -0,25% a 2.114 punti.

Il produttore dell’iPhone ha messo a segno trimestrali sopra le stime per il nono trimestre di fila ma il numero di smartphone venduti è stato inferiore alle previsioni. Dopo una partenza in calo del 6,5%, il titolo Apple scivola del 5,11% a 124,07 mandando in fumo circa 35 miliardi di dollari di capitalizzazione. Le performance odierna si aggiunge al tonfo di quasi il 7% visto ieri nell’after-hours, quando fu bruciato un valore di mercato pari a 66 miliardi a causa di conti deludenti. Nonostante utili e ricavi trimestrali siano cresciuti in un anno di oltre un terzo, il gruppo di Cupertino (California) ha deluso per quanto riguarda il numero di iPhone venduti.

Investitori e analisti si domandano se il trend di crescita dello smartphone sia sostenibile nel lungo termine

Intanto, il colosso informatico di Redmond continua invece a fare i conti con l’acquisizione delle attività mobile di Nokia, svalutate per 7,6 miliardi e che hanno provocato una perdita trimestrale record di 3,2 miliardi.

A tutto ciò si aggiunge Yahoo: il gruppo Internet non ha visto una crescita cosi’ alta dei ricavi da quasi nove anni, ma il risultato e’ dovuto a un’esplosione dei costi per generare traffico sui suoi siti.

Se i gruppi tecnologici hanno deluso, altre societĂ  di primo piano hanno fatto meglio delle attese. Ultime in ordine di tempo Boeing e Coca-Cola, che hanno registrato profitti superiori al previsto. Il gruppo di telecamere portatili GoPro corre dl 2,9% dopo aver riportato risultati trimestrali migliori del previsto.

Sul fronte macro, le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono aumentate in giugno del 3,2% rispetto a maggio alla quota destagionalizzata di 5,49 milioni di unita’, il livello piu’ alto dal febbraio 2007. Il dato reso noto dall’associazione agenti immobiliari e’ nettamente migliore delle attese degli analisti che si attendevano un rialzo dell’1,2%.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio dopo che il dipartimento all’Energia americano ha pubblicato i dati sulle scorte settimanali, si mantengono in ribasso al Nymex e al di sotto dei 50 dollari al barile. Il greggio e’ calato ieri sotto tale soglia per la prima volta da aprile. I future del Wti con scadenza ad agosto, subito dopo la pubblicazione del dato, erano scambiati a 49,94 dollari al barile, in ribasso dell’1,8%. Nel finale il calo è superiore al 3% a 49,26 dollari. L’oro lascia sul campo un altro -0,66% attestandosi a 1.093,94 dollari l’oncia. L’argento perde lo 0,58% a 14,76 dollaari.

Sul valutario, l’euro guadagna appena lo 0,03% a 1,0938 dollari. Sulla sterlian cede lo 0,42% a 0,7001, mentre sul franco svizzero avanza dello 0,05% a 1,0487. Dollaro e yen scambiano in area 123,76 (-0,10%).

(DaC-Mt)