NEW YORK (WSI) – Nuovo affondo della lira turca, che si muove verso i minmi storici, mentre cresce la paura di possibili attentati terroristici che potrebbero mettere a rischio la formazione di un governo di coalizione.
Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg un documento della polizia turca avrebbe informato l’intelligence del paese sul possibile rischio di un attacco alla metropolitana.
Tutto questo dopo che in quattro attacchi dallo scorso 24 luglio Ankara ha bombardato le postazioni dei ribelli curdi del PKK nel nord dell’Iraq e dell’ISIS in Siria.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan, il premier ad interim Ahmet Davutoglu e il comandante dell’esercito turco hanno dichiarato che la battaglia continuerà e che le operazioni anti–terrorismo e i raid non si fermeranno.
Era da quattro anni che la Turchia non compiva un raid contro basi curde. L’escalation si è verificata in un periodo di instabilità politica in cui il partito di maggioranza AK fatica a formare un governo di coalizione.
Della situazione ne risente la lira turca che, nella giornata odierna, ha segnato un calo dell’1% contro il dollaro a 2,7 (ore 15.46 di Istanbul), la peggiore performance dopo il rublo, tra le 24 valute dei mercati emergenti che sono monitorate da Bloomberg. Citigroup scommette tra l’altro su un ulteriore deprezzamento della lira contro un paniere di dollari ed euro, fino a quota 3,02, contro il valore attuale pari a 2,9159.
Vendite anche sui bond a 10 anni con i rendimenti schizzati di 23 punti base al 9,95%. Male anche l’azionario: la Borsa di Istanbul si muove ai minimi da quatto mesi.
L’offensiva dell’esercito militare turco è seguita la scorsa settimana a un attacco suicida di cui è stata accusata l’Isis, che ha provocato la morte di più di 30 persone lo scorso 20 luglio, in una città al confine con la Siria, e che ha provocato la reazione dei ribelli curdi, che hanno accusato il governo della Turchia di non agire contro il gruppo terroristico.
(mt)