MILANO (WSI) – Piazza Affari sfida l’odissea greca, e l’indice Ftse Mib si rafforza, salendo di mezzo percentuale circa. Passate le 15 ora italiana, l’indice sale +0,75% a 23.714,38 punti. Migliora anche l’Europa, con Francoforte +1,22%, Parigi +0,73%.
Sul mercato dei titoli di stato, lo spread BTP-Bund a 10 anni torna a salire con +1,88%, a 113,59 punti base. Tassi sui BTP decennali +0,14% all’1,77%, tassi sui Bund tedeschi -2,82% allo 0,63%.
Oggi ha riaperto la borsa di Atene per la prima volta in cinque settimane. Il listino ha perso fino a -22,8% in apertura, il tonfo record di sempre, nonostante il divieto di vendite allo scoperto lasciato ancora in essere. Successivamente ha ridotto le perdite, scivolando comunque di ben -16,23%, al minimo dal settembre del 2012. L’indice bancario è stato quello più colpito, -29,9%.
La borsa di Atene ha riaperto per la prima volta dallo scorso 28 giugno, ovvero dall’imposizione dei controlli di capitali. Da segnalare che le quattro principali banche del paese incidono sulla composizione dell’Athens Stock Echange per circa un quinto. Proprio le quotazioni bancarie sono vulnerabili ai sell off, in quanto potrebbero essere interessate da enormi processi di ricapitalizzione. E immediatamente sono oggetto di forti smobilizzi, con perdite -30% circa, come nel caso di National Bank of Greece e Piraeus Bank.
Stando ai media greci, il sistema bancario del paese avrebbe bisogno di una ricapitalizzazione tra 10 fino a 25 miliardi di euro.
I timori sul futuro della Grecia rimangono, soprattutto dopo i rumor sulla possibilità che l’Fmi faccia un passo indietro, a meno che l’Europa non decida di svalutare in modo considerevole il debito greco. Grecia, Fmi ci ripensa? Potrebbe rimandare impegno bailout al 2016
Piazza Affari si “scollega” da Atene, con i titoli bancari che recuperano terreno, ma rimangono contrastati.
Mps rimane sotto pressione e accelera al ribasso con -1,11%, ma Bper +0,50%, BPM +0,10%, BP +1,14%. Intesa SanPaolo positiva con +0,97%; Ubi Banca +0,61%, Unicredit -0,17%.
Tra i titoli di altri settori Cnh Industrial +0,74% dopo una partenza negativa, FCA vola con +3,64%, Exor +0,92% dopo l’annuncio su PartnerRe, Enel +1,17%, Eni -0,44%, Autogrill +1,52%, Telecom Italia +2,32% sulla scia di indiscrezioni su una fusione imminente tra Wind e la 3 che dovrebbe rafforzare la società e TIM; bene Ferragamo e Yoox, che salgono rispettivamente +1,8% e +2% circa. Giù Saipem -1,64%, forte balzo di Mediolanum con oltre +5% dopo il rating ‘buy’ da parte degli analisti di Citi, Mediaset +3,08%.
Su Unicredit, occhio alle indiscrezioni, secondo cui la banca italiana starebbe considerando una riorganizzazione strategica che implicherebbe una ristrutturazione delle attività in Austria e Germania. Unicredit renderà noti i risultati di bilancio dopodomani, 5 agosto. Stando a quanto riporta il Financial Times l’amministratore delegato Federico Ghizzoni starebbe considerando diverse opzioni per evitare un aumento di capitale.
Lo Stoxx Europe 600 Index è reduce da un rialzo +4% a luglio.
L’Europa ha riportato il guadagno mensile maggiore in cinque mesi, complice il miglioramento degli utili.
Oggi sotto i riflettori gli utili di Heineken, che hanno battuto le previsioni, ma soprattutto a quelli del colosso bancario HSBC Holding. La banca numero uno dell’Europa ha assistito a una crescita dei profitti e ha annunciato la vendita della sua divisione brasiliana. Commerzbank +2,7% circa dopo che i suoi utili trimestrali sono più che raddoppiati, battendo le previsioni.
Heineken e Commerzbank hanno guadagnato +2,5% circa. Tra gli altri titoli, quello di TomTom NV +3,5%, dopo indiscrezioni secondo cui starebbe esplorando opzioni per mettersi in vendita.
I titoli che hanno riportato i cali più corposi tra i 19 settori dello Stoxx 600 sono stati quelli di società di materie prime, con Anglo American e Glencore che hanno ceduto oltre -3%.
Mercati, il punto su luglio. Shanghai -14%. Emergenti -7,8%, bagno sangue in Asia
Dal fronte macro italiano, reso noto il Pmi manifatturiero stilato da Markit/ADACI, che è salito a luglio a 55,3 da 54,1 di giugno. La lettura di luglio conferma il dato migliore dall’aprile 2011, ovvero in quattro anni.
Sul mercato valutario, l’euro -0,15% sul dollaro a $1,0967. Dollaro/yen +0,07% a JPY 123,98. Euro/yen -0,08% a JPY 135,97; euro/sterlina -0,08% a GBP 0,7026, euro/franco svizzero -0,07% a CHF 1,0612.
Tra le materie prime, i futures sul petrolio Usa -1,53% a $46,40 al barile; Brent -2,49% a $50,91. Oro -0,34% a $1.091,40, argento -0,64% a $14,65.
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Sui mercati asiatici chiusura prevalentemente negativa, con nuove vendite sulla borsa di Shanghai, -1,11%, Hong Kong -1,38%, Nikkei -0,18%, Sidney -0,35%. Hanno inciso i timori sulla riapertura di Atene, il calo dei prezzi energetici e il dato deludente sull’attività manifatturiera della Cina. La lettura finale dell’indice PMI elaborato da Caixin/Markit cinese è stata di 47,8 punti, al di sotto dei 48,2 della lettura preliminare e al minimo in due anni.