ROMA (WSI) – Nel giorno in cui riapre la Borsa di Atene per la prima volta in sei settimana, arriva anche la conferma della corsa agli sportelli, da parte dei greci, che si è intensificata.
Dallo scorso dicembre, le banconote in circolazione nel paese sono più che raddoppiate rispetto a dicembre, dal momento che i greci preferiscono possedere e utilizzare cash, piuttosto che fidarsi delle banche. Il rapporto tra le banconote in circolazione e i depositi, a giugno, si è attestato al 41,3%, contro il 20,2%.
In questo contesto, i controlli dei capitali hanno messo KO quel poco che rimaneva del settore manifatturiero del paese.
Il Pmi del paese è crollato al minimo in 16 anni, peggiorando anche rispetto ai livelli della crisi precedente del paese del 2012. Di fatto, l’indicatore è sceso a luglio a 30,2, dai 46,9 di giugno. Gli analisti prevedono che la Grecia scivolerà di nuovo in profonda recessione, con il Pil che subirà una contrazione -7%.
Sullo sfondo, l’impasse ora interna alla troika, dal momento che L’Fmi aiuterebbe la Grecia solo in caso di considerevole ristrutturazione del debito da parte dell’Europa. [ARTICLEIMAGE] (Lna)