Economia

Opec: offerta a record in tre anni, maxi rialzo produzione Iran

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ROMA (WSI) – La notizia non è sicuramente buona per i prezzi del petrolio, che già scontano il rafforzamento del dollaro e le condizioni di surplus presenti sui mercati globali. Nel mese di luglio, l’Opec ha prodotto quantità di petrolio al ritmo più sostenuto in più di tre anni, grazie al contributo dell’Iran, che ha ripreso a produtte a livelli record da quando le sanzioni internazionali vennero rafforzate, nel 2012.

Stando a quanto rende noto Bloomberg, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio – responsabile del 40% del petrolio offerto su scala mondiale – ha aumentato l’offerta di 100.700 barili al giorno, lo scorso mese, a 31,5 milioni di barili al giorno. Lo ha reso noto la stessa Opec, nel suo report mensile, citando fonti esterne.

L’incremento si è verificato nonostante l’Arabia Saudita – che di solito tende a ridurre l’offerta verso la fine del picco della domanda estiva – abbia tagliato la produzione al ritmo più forte in quasi un anno.

Tra le materie prime, i futures sul petrolio Usa incrementano le perdite, scivolando -2,60% a $43,79 al barile, Brent -1,63% a $49,59. Oro +0,16% a $1.105,90 l’oncia, argento -0,57% a $15,21.

La notizia mette sotto pressione i prezzi del petrolio, che da mesi già scontano le prospettive di un indebolimento della domanda di materie prime, soprattutto da parte della Cina, il contestuale rafforzamento del dollaro sulla scia delle aspettative circa l’adozione di una manovra di politica monetaria restrittiva da parte della Fed, e l’ampia disponibilità di offerta nel mondo, in particolare degli Stati Uniti.

L’incremento è stato alimentato dall’aumento della produzione da parte dell’Iran, che a luglio è stato di 32.300 barili al giorno, a 2,86 milioni di barili al giorno, al massimo dal giugno del 2012: nel luglio di quetll’anno, Usa e Ue rafforzarono le sanzioni contro il paese.

Il quadro geopolitico ora è decisamente cambiato, visto lo storico accordo sul nucleare raggiuntolo scorso 14 con le potenze mondiali, che permetterà a Teheran di immettere ulteriori quantità di greggio sul mercato, in cambio di limitazioni alla sua attività nucleare.

Il secondo maggiore produttore dell’Opec, l’Iraq, ha aumentato la produzione di 46.700 barili al giorno, a 4,1 milioni di barili, guidando gli incremento nell’offerta. La produzione dell’Arabia Saudita è scesa invece di 202.700 barili, a 10,36 milioni al giorno: si tratta del taglio maggiore dall’agosto del 2014.

L’Opec ha rivisto al rialzo le stime sulla domanda mondiale di petrolio del 2016 di 100.000 barili al giorno circa. I consumi mondiali, prevede, saliranno l’anno prossimo di 1,3 milioni di barili al giorno, o +1,4%, a 94 milioni di barili al giorno. Il tasso di crescita è comunque lievemente inferiore rispetto a quello stimato per quest’anno, pari a +1,5%. (Lna)