ROMA (WSI)- Qualcuno in America dice che le ripetute svalutazioni dello yuan operate dalla Banca centrale cinese, un effetto positivo lo avranno: freneranno, infatti, la Fed laddove l’Fmi non è forse riuscito, nell’auspicare che il rialzo dei tassi di interesse Usa venga rimandato.
La paura di una deflazione e di un dollaro troppo forte in un contesto di guerra valutaria potrebbe di fatto far sorgere più di un dubbio a Janet Yellen, almeno riguardo alla necessità di adottare una manovra di politica monetaria restrittiva nel meeting di settembre.
Mentre il mondo attende con trepidazione la pubblicazione delle minute, le dichiarazioni, gli avvertimenti e gli appelli all’altolà aumentano. E’ lo stesso Jeff Gunlach, tra i tanti, il noto guru dei bond che è stato intervistato da Reuters, ad affermare che un rialzo dei tassi a settembre sarebbe una “cattiva idea”, che aprirebbe tra l’altro “il vaso di Pandora di un ciclo di politica monetaria restrittiva”.
L’amministratore delegato di DoubleLine Capital non ha dubbi. “Storicamentre, la Fed inizia qualcosa per continuarla, fino a quanto le condizioni non rimangono generali. Se si inizia ad alzare i tassi dopo un periodo così lungo di tassi allo zero, ci sarà un regime diverso”, ha detto Gundlach, intervistato dalla giornalista di Reuters, Jennifer Ablan.
Inoltre, “alzare i tassi di interesse quando (i prezzi) dei junk bond oscillano a un valore pari a quasi il minimo in quattro anni è una cattiva idea”. Tra gli altri motivi di preoccupazione citati dal gestore di fondi rockstar, così come viene definito, ci sono il sell off sulle commodities e i timori sull’economia della Cina. “Ho semplicemente l’impressione che le cose non stiano andando proprio bene”.