ROMA (WSI) – Moody’s si è allineata alle altre istituzioni internazionali nella decisione di rivedere al ribasso le stime sul Pil globale del 2016, annunciando di prevedere che l’economia del G20 crescerà a un ritmo del 2,8%, rispetto al +3,1% precedentemente atteso.
Nello spiegare la revisione al ribasso, Moody’s ha citato le minori aspettative sulla crescita cinese che, a suo avviso, rallenterà al 6,3%, contro il +6,5% delle precedenti previsioni.
“Le continue politiche di sostegno (dei mercati) da parte del governo cinese probabilmente compenseranno solo in parte il rallentamento dell’economia del paese”, ha scritto Moody’s.
L’agenzia di rating è anche poco ottimista sull’outlook dei prezzi delle materie prime; fattore, questo, che non promette bene per i principali produttori mondiali del settore, come l’Australia.
“Il rallentamento della crescita in Cina rende improbabile un recupero significativo dei prezzi delle commodities, nel breve termine”, ha detto Marie Diron, vice direttore generale senior presso Moody’s. “Un periodo ancora più duraturo di bassi prezzi delle commodities si tradurrà nella debolezza sia delle entrate legate alle esportazioni sia degli investimenti, per quelle economie del G20 che esportano materie prime”.
Moody’s individua poi altre vittime del rallentamento cinese.
Giappone e Corea del Sud, “che faranno fronte alla minore domanda per le loro esportazioni dirette in Cina”, elemento che “probabilmente peserà sulla capacità di spesa di società e consumatori, mettendo sotto pressione la domanda interna”.
Il Pil del Giappone per l’istituzione crescerà dello 0,5%, mentre quello della Corea del Sud rallenterà al +1%.
Russia e Brasile – due economie, come la Cina, che appartengono ai “BRIC” – rimarranno in recessione. “Prevediamo una crescita negativa del Pil nel 2016 per Brasile e Russia, che prolungheranno le recessioni del 2015”, ha scritto Moody’s.
“I nostri range di crescita attesi (su Brasile e Russia) sono ora rispettivamente -0,5% e -1% inferiori delle nostre precedenti attese”. Per il Brasile si stima una performance del prodotto interno lordo compresa tra -1% e lo zero, mentre per la Russia tra -1,5% e -0,5%.
Tagliate anche le attese per gli Stati Uniti, per cui si prevede un Pil in crescita a un tasso annuo, nel 2016, del 2,6%, rispetto alla precedente stima del 2,8%. (Lna)