NEW YORK (WSI) – Eric Rosengren, iscritto al partito delle colombe, non pensa sia ancora il caso di sbilanciarsi su una stretta monetaria a settembre. Intervenendo a New York, il numero uno della Federal Reserve di Boston ha espresso preoccupazioni circa lo stato di salute dell’economia americana e mondiale.
Per questo si sente di escludere una serie di rialzi dei tassi in successione. È dal 2006 che la banca centrale Usa non impone una stretta monetaria e il mercato continua nervosamente a interrogarsi sui tempi della prossima tanto attesa decisione di alzare il costo del denaro, ancora fermo ai minimi storici dello 0-0,25%.
Il banchiere, che da quest’anno non è più membro votante del braccio operativo della Fed, ha preferito non pronunciarsi sul meeting di settembre, ma ha citato le attuali turbolenze dei mercati e i segnali di indebolimento di alcune importanti economie. Sono tutti fattori che secondo Rosengren potrebbero influire negativamente sul mercato del lavoro, e di conseguenza sull’inflazione.
Il funzionario dell’istituto di Boston è considerato una “colomba”, ossia orientato ad una politica monetaria accomodante.
(DaC)