Economia

Crisi emergenti, Opec taglia stime domanda e offerta petrolio

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ROMA (WSI) – L’Opec ha tagliato la previsioni sulla crescita della domanda di petrolio relativa al 2015, di 50.000 barili al giorno, a 1,29 milioni di barili al giorno. E’ quanto si legge nel bollettino reso noto dal cartello dei paesi produttori, che motiva la revisione al ribasso con l’indebolimento dei mercati emergenti, e in particolare di “Cina e America Latina”.

“E’ diventato chiaro che sta rallentando la crescita nel gruppo delle economie emergenti, che negli anni scorsi era stato il principale motore della crescita”, si legge nel bollettino.

Rivista al ribasso anche l’offerta dei paesi produttori di petrolio non facenti parte dell’Opec, per il 2016, di 110.000 barili al giorno. Di fatto, ora l’Opec prevede che l’offerta di paesi come Stati Uniti, Canada, Russia e Brasile aumenterà di 160.000 barili al giorno a 57,6 milioni, nel 2016, contro il rialzo di +270.000 barili atteso lo scorso mese. L’outlook sull’offerta degli Stati Uniti è stato ridotto di -103.000 barili al giorno, a 13,79 milioni.

“Ci sono segnali secondo cui l’offerta Usa avrebbe iniziato a rispondere ai minori investimenti e alla minore attività – ha scritto l’Opec – Di fatto, tutta l’attenzione ora à su quanto velocemente scenderà l’offerta americana”.

Lo scorso venerdì l’Agenzia internazionale dell’energia aveva previsto una contrazione nella produzione dei paesi non Opec di 500.000 barili al giorno, la maggiore dal 1992.

Le previsioni sulla crescita della domanda relativa al 2015 sono state riviste invece al rialzo (+80.000 barili al giorno), a 1,46 milioni di barili al giorno, grazie al crollo delle quotazioni – come spiega la stessa Opec – che ha portato l’Europa e gli Stati Uniti ad accelerare le importazioni.

La stessa Arabia Saudita ha riferito intanto all’Opec di aver ridotto la produzione di agosto al minimo record degli ultimi sei mesi.

(Lna)