NEW YORK (WSI) – Con il loro allarme lanciato in questi giorni, pare che da Goldman Sachs siano pronti a sacrificare un’altra azienda come fecero con Lehman Brothers all’apice della crisi subprime.
I credit default swap di Glencore, i contratti per assicurarsi contro un eventuale default, sono saliti ai massimi pluriennali di 464 punti base. Improvvisamente il mercato si è reso conto che l’asset di maggiore valore del colosso anglo-australiano non sono le miniere, bensi’ il suo rating di investment grade. Perso quello tutto potrebbe saltare in aria.
Goldman Sachs ha lanciato l’allarme per prima: basterebbe che si materializzasse un calo del 5% circa dei prezzi delle commodities, per riportare d’attualità i timori circa lo stato di salute creditizio dell’azienda, che rischierebbe di vedersi strappato il tanto prezioso giudizio “investment grade”.
Per il momento il giudizio della banca è di Neutral, ma sul breve e medio termine è lecito attendersi alta volatilità . Ieri i titoli Glencore sono crollati ai nuovi minimi record sotto i 100 punti base.
Se Glencore verrà declassata e non godrà piu’ di un rating investment grade, le operazioni minerarie e sopratutto la divisione di trading avranno vita molto difficile. Un giudizio di spazzatura finirebbe infatti per creare buchi di bilancio e problemi seri sul collaterale.
Tutto fa tornare alla mente l’alert su AIG lanciato dalle banche d’affari, con il successivo declassamento del rating, che è culminato con il piano di salvataggio della compagnia di assicurazioni da parte del governo degli Stati Uniti.
Prima ancora che una società mineraria, Glencore è un trading desk che fa affari con pressochè tutte le entità internazionali attivi sui mercati nel settore delle commodity. Le sue operazioni coprono quindi migliaia di miliardi di derivati.
Il giudizio di investment grade è di fondamentale importanza per il gruppo minerario. Senza un rating positivo, si rischia di arrivare alla liquidazione di uno dei protagonisti di punta nelle attività di trading di materie prime. E un fallimento di Glencore potrebbe spingere il mondo in una recessione deflativa.
(DaC)