Economia

Fed, Icahn: basta tassi zero, “intrapreso percorso infido”

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NEW YORK (WSI) – Grande preoccupazione circa le conseguenze impreviste dei tassi di interesse bassi sull’economia e sui mercati finanziari decisi dalla Federal Reserve. Così Carl Icahn, investitore statunitense, mette in guardia sul percorso infido e pericoloso intrapreso per l’economia e i mercati finanziari in seguito alla decisione della Federal Reserve, guidata da Janet Yellen.

Il 79enne veterano di Wall Street, Icahan ha fatto la sua fortuna acquisendo le partecipazioni in gruppi come RJR Nabisco, Texaco, Phillips Petroleum, Lions Gate Entertaiment Corp, Netflix e anche nei colossi Apple e eBay.

Sempre molto critico nei confronti della banca centrale americana, fin dai tempi della decisione di mantenere il tasso di interesse di riferimento vicino allo zero alla fine del 2008, Icahn ha detto di sentirsi in dovere di mettere in guardia sullo stato dei mercati finanziari.

Questo perché crede che se i più grandi investitori avessero avvertito che stava per scoppiare una crisi dei mutui subprime nel 2007, gli Stati Uniti avrebbe potuto evitare quel tracollo economico poi materializzatosi l’anno successivo.

“Non si comprende il percorso infido che si sta intraprendendo” – ha sottolineato Icahn nella sua intervista – “Solo Dio sa dove si sta andando. E’ molto pericoloso e potrebbe essere disastroso”.

Secondo l’imprenditore statunitense, le politiche monetarie di allentamento straordinario intraprese dalla Fed hanno trainato l’economia americana fuori dalla crisi, questo si, ma il credito a basso costo ha alimentato i debiti societari e caccia ai rendimenti da parte degli investitori, che ora si mettono a comprare attività molto rischiose come le obbligazioni spazzatura (“junk bond”), al fine di ottenere un miglior ritorno da investimento.

Secondo Icahn la politica sui tassi di interesse perseguita dalla Fed statunitense ha portato dirigenti incapaci a perseguire progetti di “ingegneria” finanziaria, che non hanno fatto che rendere più ampio il divario tra ricchi e poveri in America.

(DaC)