OSLO (WSI) – Una nuova era è iniziata e a rischio sono le nuove generazioni il cui “gruzzolo” per il futuro è incerto. Parliamo del Fondo petrolio Norvegese (Fondo Pensione Governativo – Globale) costretto a liquidare i suoi asset.
Un patrimonio gigantesco di ben 830 miliardi di dollari, frutto di due decenni di accumulo di capitale grazie alle vaste riserve di petrolio in possesso della Norvegia e al commercio dello stesso oro nero. Fondo pensione petrolifero di carattere pubblico, il Fondo Norvegese è gestito dalla Norges Bank, la banca centrale norvegese ed oggi è uno tra i maggiori fondi sovrani al mondo.
Ma l’epoca degli splendori sembra stia finendo. Il fondo pensione governativo della Norvegia, ha registrato un leggero arretramento dello 0,9% nel secondo trimestre del 2015. Il valore di mercato del fondo è sceso di 115 miliardi di corone nel secondo trimestre a 6.850 miliardi di corone.
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Dal prossimo anno inoltre la Norvegia comincerà ad effettuare prelievi dal suo patrimonio, il gruzzolo per le future generazioni, come riporta Bloomberg. L’inizio delle vendite di asset segna una svolta storica per la Norvegia, che ha già speso in questi ultimi anni le sue entrate dal petrolio per tappare i deficit.
A ciò si aggiunge che il gettito fiscale dall’ estrazione di petrolio è in calo del 42% il che significa che la spesa di bilancio nel 2016 supererà il reddito. Ma la causa principale di tutto questo è il crollo dei prezzi del petrolio.
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Arabia Saudita, Kuwait, Qatar e anche Norvegia: i Fondi sovrani di tutto il mondo assistono inermi allo svuotamento dei loro patrimoni per colpa del tonfo dei prezzi delle materie prime a cui si aggiunge il rallentamento dell’economia cinese e anche lo scandalo Volkswagen.
Fonte: Bloomberg
(Aca)