LONDRA (WSI) – Via libera al taglio di oltre un terzo della propria produzione annuale di zinco. Questo il prossimo drastico intervento di Glencore, il colosso minerario anglo svizzero, che sta subendo gli effetti devastanti del calo dei prezzi delle materie prime, ha deciso di ritirare dal mercato 500 mila tonnellate di zinco.
Una mossa inaspettata da parte della società quotata nel Regno Unito, che risulta ad oggi il più grande gruppo minerario e commerciante di zinco al mondo. Tagliando la produzione di 500.000 tonnellate l’anno di zinco, Glencore tenta disperatamente di rassicurare i suoi investitori e creditori preoccupati per un debito esorbitante a carico, pari a 30 miliardi di dollari.
Se la contrazione dei prezzi delle commodities dovesse continuare, Glencore, attiva anche nel trading di materie prime, rischia di perdere lo status investment grade e fare default.
È da maggio che lo zinco ha perso il 30%, crollando ai minimi di cinque anni. Così Glencore si appresta a sospendere la produzione nelle miniere di Lady Loretta in Australia e di Iscaycruz in Perù, che comporteranno inevitabilmente anche ridimensionamenti pesanti a livello occupazionale.
(Aca-DaC)