ROMA (WSI) – Terremoto in Bankitalia. Ignazio Visco, numero uno di Bankitalia, è indagato dalla Procura di Spoleto, che avrebbe avviato un’inchiesta, non solo su di lui, ma su altre persone, per corruzione e truffa.
L’indagine è nata dall’esposto dei piccoli azionisti dell’istituto popolare.
La vicenda riguarda il commissariamento della Banca Popolare di Spoleto (Bps) e la successiva vendita a Banca Desio, avvenuta lo scorso anno. Il commissariamento venne poi annullato dal Consiglio di Stato.
La notizia occupa la prima pagina dei principali quotidiani e agenzie stampa nazionali.
Nell’esposto, spiega a Reuters l’avvocato firmatario Riziero Angeletti, si contesta un “sistema di operazioni apparentemente lecite, che hanno portato allo svuotamento del patrimonio della banca, ledendo i diritti di tutti i soci, che si sono trovati dall’oggi al domani depauperati, nonostante vi fosse un’importante proposta da una terza società, migliore di quella di Banco Desio, rifiutata dai commissari”.
Nel verbale dell’assemblea di Pop Spoleto della scorsa estate, in occasione dell’aumento di capitale riservato a Banco Desio, si legge di un’offerta alternativa presentata dalla società di Hong Kong Nit Holding Limited, scartata dai commissari che “ritennero la documumentazione attinente la capacità finanziaria inattendibile, anzi fu segnalata alla procura della Repubblica qualche perplessità nutrita dagli stessi circa la documentazione e la serietà dell’offerta”.
Lo stesso commissario straordinario Gianluca Brancadoro aveva ricordato inoltre che nella ricerca di potenziali investitori erano stati richiesti due requisiti, ovvero la capacità finanziara per l’investimento e che l’investitore fosse una banca o un gruppo bancario, in linea con le prescrizioni della Banca d’Italia.
(Lna-DaC)