NEW YORK (WSI) – Finale in rosso per la Borsa americana che sente il peso di una carrellata di risultati societari deludenti. In compenso vola Ferrari (+5,77% dopo aver segnato fino a +16%) nella prima giornata di contrattazioni a Wall Street, con il titolo che sale oltre il prezzo di collocamento fissato a 52 dollari a 55 dollari.
Nel finale: Dow segna – 0,28% a 17.169 punti, il Nasdaq perde lo 0,84% a 4.840 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,58% a 2.018 punti. Petrolio Wti in calo del 2,45% a 45,17 dollari.
Fiat Chrysler perde il 3,45%. Il settore health care soffre di nuovo a causa di Valeant, paragonata da Citron Research a Enron (equivalente alla piu’ grande bancarotta nella storia americana e simbolo di uno scandalo di bilancio truccati). L’accusa e’ che il gruppo abbia creato una serie di farmacie fantasma per fare registrare ricavi di prodotti che non ha venduto. Valeant ha rigettato le accuse mentre l’investitore attivista William Ackman ha scommesso sul titolo (arrivato a cedere il 40%, ora ne cede il 17% circa) comprando 2 milioni di azioni.
Yahoo in calo dopo aver previsto per il quarto trimestre vendite al di sotto delle previsioni del consensus. Twitter giù dopo che Morgan Stanley ha tagliato il rating sul titolo a “underweight”. Focus sullo sbarco a Wall Street del titolo Ferrari, dopo la fissazione del prezzo di collocamento.
“Ci troviamo a un punto in cui i nostri investitori sono pronti ad andare avanti rispetto alla debole performance dell’anno e a entrare in quelli che sono stati storicamente i tre mesi più forti, per il mercato – ha commentato Kully Samra, gestore per Charles Schwab, a Londra – Abbiamo visto con i bilanci che le aziende stanno toccando il fondo ma che non c’è ancora crescita nel fatturato. Ma si trattava qualcosa di atteso, e non prevediamo alcuna recessione”.
Tra le società scambiate sullo S&P 500 che hanno reso noti i bilanci, ad oggi, il 43% ha battuto le stime sulle vendite, mentre il 74% quelle sul giro d’affari. Stando ai dati compilati da Bloomberg, si prevede che nel terzo trimestre gli utili siano scesi -6,7%.
Intanto, sulla scia delle costanti preoccupazioni legate ai fondamentali dell’economia globale, la probabilità che la Fed alzi i tassi nel mese di ottobre è crollata al 6%, mentre quella su una manovra restrittiva a dicembre è al 32%.
Sui mercati valutari, l’euro +0,10% a $1,1357. Dollaro/yen +0,15% a JPY 120,02.
(Lna-DaC_mt)