Borsa Milano chiude in rialzo grazie a Draghi e Cina. Euro -3,7% da massimi quest’estate
MILANO (WSI) – Piazza Affari scende dai massimi della sessione, ma rimane solida in territorio positivo, dopo la decisione inaspettata della Cina di tagliare dello 0,25% i tassi di interesse.
L’indice Ftse Mib chiude con un progresso dello 0,53%% attestandosi a quota 22.736 punti. I rialzi sono inferiori a quelli del resto d’Europa. A Piazza Affari, infatti, fanno un po’ fatica le banche. A beneficiare di questo quadro è stata soprattutto Francoforte (+2,88%), seguita da Parigi (+2,53%). In rialzo anche Londra di circa un punto percentuale.
A limitare Piazza Affari sono state in particolare le performance dei bancari e di Eni (-1,15% a 15,53 euro). Tra i bancari, Ubi Banca ha perso l’1,19% a 7,065 euro, seguita da Unicredit (-1,06% a 6,065 euro), sui realizzi dopo il mini rally seguito alle ipotesi di vendita di Bank Austria. Un trader ha citato a Reuters le indiscrezioni di un quotidiano su malumori fra azionisti e vertici dell’istituto.
Le ipotesi di un’accelerazione nelle trattative per una fusione continuano a tenere accesi i riflettori su Pop Milano (che alza lievemente la testa) e Banca Carige (in rialzo, così come ieri). Spicca comunque il rally del titolo di Azimut Holding, +5,35%, titolo migliore del Ftse Mib, seguita da Telecom Italia (+5,35% a 1,143 euro), in attesa della trimestrale che, secondo gli analisti, evidenzierà buoni risultati per l’Italia, mentre si dovrebbe confermare il difficile momento del Brasile.
Positiva la giornata per molti tuitoli del lusso, a partire da Salvatore Ferragamo (+4,38% a 24,06 euro), seguita da Moncler (+3,38% a 14,7 euro), e Tod’s (+2,98% a 77,8 euro), in evidenza anche Buzzi Unicem (+3,36% a 16,01 euro), in una giornata positiva per il comparto anche in Europa: a Francoforte HeidelbergCement ha guadagnato quasi il 5%.
È un’altra seduta positiva in tutta Europa dopo che la Bce ha espresso l’intenzione di fare ancora fuoco e con i dati macro convincenti usciti in mattinata. Anche se il manifatturiero tedesco si è contratto, il Pmi composito della locomotiva europea è salito grazie al balzo del terziario. Meglio del previsto ha fatto la Francia. Il Pmi composito dell’Eurozona fornito da Markit è così salito ai massimi di due mesi.
I mercati salutano con favore inoltre l’idea di essere inondati di nuova liquidità. Draghi ha parlato della possibilità di abbassare ancora i tassi sui depositi, fermi al -0,2%, e di potenziare il Quantitative Easing già a partire da dicembre.
In seguito alle indicazioni del banchiere, si restringe ancora lo Spread tra Btp e Bund decennali che scivola in area 95 punti base. Tassi sotto zero per i titoli spagnoli e italiani a due anni.
In Asia la Borsa di Tokyo ha fatto un balzo di oltre il 2%, sfruttando anch’essa l’effetto Draghi. Il Nikkei e l’Hang Seng hanno corso sulle speranze di ulteriori misure di allentamento monetario in Eurozona.
L’attività manifatturiera giapponese è salita come non accadeva da marzo dell’anno scorso. I prezzi delle case cinesi sono aumentati per il quinto mese di fila.
Sul valutario, l’euro scende ancora dopo le perdite pesanti subite nei confronti del dollaro in seguito alla riunione della Bce. La moneta unica passa di mano a 1,1015 dollari (1,0924 in avvio e 1,1156 ieri sera), 133,50 yen (133,56 e 134,33), con il biglietto verde che vale 121,20 yen (120,36 e 120,34). La divisa è in ribasso del 3,7% dai massimi di quest’estate.
Tra gli altri mercati, i prezzi del petrolio avanzano, ma il rafforzamento del biglietto verde impedisce guadagni maggiori. I futures Wti segna un +0,31% a 45,52 dollai al barile, quelli sul Brent londinese +0,71% a 48,42 dollari. L’oro è in progresso dello 0,43% a 1.171,04 dollari l’oncia.
(DaC-Lna_MT)