PECCHINO (WSI) – A sorpresa la Cina, che le sta tentando tutte per impedire un’ulteriore frenata della sua economia, ha ridotto i tassi di interesse di un quarto di punto. I tassi sui prestiti a un anno scendono al 4,35%, mentre quelli sui depositi, sempre annuali, all’1,5% dall’1,75%.
Pechino, inoltre, ha rimosso il tetto sui tassi di deposito per le società finanziarie e ha ridotto il tasso di riserva obbligatoria richiesto alle banche di mezzo punto percentuale. Nel caso specifico la speranza è che gli istituti di credito possano immettere sul mercato più liquidità sotto forma di prestiti, in modo da favorire i consumi.
La riduzione degli interessi entrerà in vigore dal 24 ottobre
I mercati azionari, già euforici per le promesse di Draghi di nuove misure di rilancio monetario, hanno guadagnato ulteriore terreno dopo che la Cina ha spiazzato tutti tagliando il costo del denaro dello 0,25%.
L’Europa, indice di riferimento Eurostoxx 600, sale di oltre il 2%, mentre i futures sui principali indici della Borsa americana hanno esteso i guadagni iniziali.
È la sesta misura espansiva da novembre, e si inquadra in un ciclo di misure di accomodamento monetario che secondo i calcoli di Reuters può essere considerato il più aggressivo dai tempi della crisi finanziaria nel 2008/2009.
(DaC)