NEW YORK (WSI) – L’euro rischia di finire l’anno a 1,05 dollari se la Bce mantiene le promesse di un aumento del QE in dicembre. Lo scrivono gli analisti di Goldman Sachs in una nota odierna,specificando che una mossa del genre potrebbe abbassare di cinque o sei centesimi di dollaro il tasso di cambio attuale euro-dollaro, portandolo ai minimi da 12 anni.
Va ricordato, a questo proposito, che è da inizio anno che la banca d’affari americana continua a ribadire la sua view debole sulla moneta unica. Tanto che lo scorso marzo aveva previsto il raggiungimento della parità a settembre.
La ricerca di Goldman afferma inoltre che l’aumento nel programma di acquisti di asset è probabile nella riunione 3 dicembre.
Tornando alla Bce, ieri l’istituto di Francoforte ha appunto anticipato nuove misure espansive già a dicembre dopo che il ‘quantitative easing’ non è riuscito a impedire ai prezzi di tornare sottozero. All’orizzonte c’è un ‘divorzio’ dalla Fed, che proprio a dicembre potrebbe rialzare i tassi per la prima volta in sette anni, e i mercati reagiscono con l’euro in discesa e i Btp per la prima volta con rendimento sottozero.
Mario Draghi, dopo il consiglio direttivo di oggi a Malta, ha spiegato che “il grado di espansione monetaria dovrà essere riesaminato alla nostra riunione di dicembre, quando saranno disponibili nuove stime macroeconomiche”. Fra le opzioni che il presidente della Bce ha discusso con i governatori c’è un’estensione del quantitative easing, che nella formulazione attuale termina a settembre 2016. Ma anche un’espansione degli acquisti di titoli di Stato che oggi procedono al ritmo di 60 miliardi di euro al mese.
(mt)