ROMA (WSI) – Si fa sempre più minaccioso il mercato obbligazionario corporate della Cina. L’ultimo segnale di allarme arriva con il rischio default di China Shanshui Cement Group, gruppo cinese produttore di cemento, in difficoltà a rimborsare un debito del valore di 2 miliardi di yuan (l’equivalente di $315 milioni). La scadenza è imminente, fissata al 12 novembre.
Stando a quanto riporta Bloomberg, l’incapacità dell’azienda di rimborsare questi bond scatenerebbe un default sulle obbligazioni con scadenza al 2020 che ha emesso per un valore di $500 milioni, a dispetto di tutti gli investitori internazionali che li hanno acquistati.
Gli investitori globali sono già rimasti scottati dall’esposizione verso società cinesi che, quest’anno, hanno fatto default. Principalmente, si è trattato di aziende attive nel comparto immobiliare e materie prime, che hanno sofferto più di tutte il rallentamento della crescita economica della Cina e le indagini contro la corruzione che sono state avviate dalle autorità di regolamentazione.
Lo scorso aprile, Kaisa Group Holdings non è stata capace di onorare i debiti scaduti ad aprile; la società attiva nel trading del carbone, Winsway Enterprises Holding, non ha rimborsato gli interessi sui bond emessi in dollari per la seconda volta, quest’anno, nel mese di ottobre; così come Hidili Industry International Development non ha onorato il pagamento dei bond in dollari scaduti nella giornata di mercoledì, l’altro ieri.
Intervistato da Bloomberg, Raymond Chia, responsabile della divisione di ricerca sul reddito fisso della divisione Asia ex Giappone, presso Schroder Investment Management, a Singapore, ha commentato.
Recentemente, ci sono stati maggiori casi di società cinesi attive nel settore delle materie prime, che hanno avuto problemi a rimborsare il debito. E se si arriva al punto in cui un’azienda produttrice di cemento, relativamente in buoni condizioni di salute, finisce con l’avere problemi, allora il sentiment verso il settore delle materie prime in Cina ne pagherà sicuramente le conseguenze.
E Chen Kang, analista della divisione di reddito fisso preesso SWS Research, a Shanghai, precisa in una nota resa nota oggi.
I problemi relativi al debito di Shanshui mettono in evidenza i rischi che gli investitori, sia internazionali che cinesi, affrontano, nel momento in cui le operazioni di rifinanziamento diventano difficili a causa di cambiamenti che interessano il management.
E’ dallo scorso aprile, di fatto, che Shanshui è impantanata in una continua guerra tra i suoi maggiori azionisti, che desiderano prenderne il controllo. Il principale azionista, Tianrui International Holding, ha tentato di cambiare la composizione del cda, mentre altri due azionisti, China National Building Material e la taiwanese Asia Cement, hanno reso noto di star considerando i termini finanziari di una possibile offerta.