ROMA (WSI) – Dopo aver riempito le pagine dei giornali immancabilmente, come fosse diventato ormai un appuntamento giornaliero con i lettori, il caso Grexit si era ritirato dietro le quinte. Per due mesi circa, della crisi del debito in Grecia si è parlato decisamente poco.
Ma tutti sapevano che la troika non avrebbe mollato la presa, monitorando assiduamente ogni movimento del governo (il secondo) del premier Alexis Tsipras, in attesa dell’errore. E ora il terzo piano di salvataggio rischia di saltare.
E, di fatto, oggi la Grecia torna sotto il riflettori. Motivo: una nuova disputa tra Atene e i suoi creditori, che avrebbe già messo a rischio l’erogazione della prossima tranche di aiuti, del valore di due miliardi di euro.
Di nuovo, i creditori non sono convinti sia della fattibilità dei piani presentati, che della loro efficienza. E sono già trapelate le prime indiscrezioni direttamente da Bruxelles, secondo cui, quando oggi i ministri delle finanze si riuniranno a Bruxelles alle 15 ora italiana, per il meeting dell’Eurogruppo, nessuna firma sarà apposta al documento che dovrebbe attestare l’esborso di altri finanziamenti.
Pomo della discordia è la normativa riguardante i casi di pignoramento: il governo di sinistra di Tsipras desidera proteggere i cittadini dalla perdita della loro prima casa, nel caso in cui non riescano a pagare le rate sui mutui. Il premier, inizialmente aveva, proposto che le banche non si impossessassero di tutte le abitazioni valutate meno di 300.000 euro: ma tale soglia è stata reputata troppo elevata, tanto che lo stesso Tsipras la ha successivamente ridotta a 200.000 euro.
I creditori però chiedono che la soglia venga abbassata a 120.000 euro. Il quotidiano Kathimerini spiega
La Grecia ha presentato condizioni più severe che proteggono il 60% dei proprietari di case, suggerendo che successivamente la percentuale sarà ridotta nel corso dei prossimi anni
Tutto questo mentre il Wall Street Journal scrive che l’accordo, oggi, non ci sarà.
I funzionari senior dei Ministeri delle Finanze dell’Unione monetaria hanno appreso che la Grecia ha dato esecuzione a 50 circa piani di ristrutturazione, che vengono considerati alla stregua di pietre miliari, nel corso di una conference call che si è tenuta domenica. Sebbene progressi siano stati compiuti su alcune questioni – incluse misure fiscali per l’istruzione, piani sulla governance delle banche del paese che sono state oggetto di bailout, e proposte per la gestione di prestiti in ritardo – ci vorrà più tempo perchè Atene e i suoi creditori firmino tutte le proposte.
Il Wall Street Journal ne è certo: non ci sarà alcuna fumata bianca, oggi, nella riunione dell’Eurogruppo.
Peter Rosenstreich, head of market strategy presso Swissquote Bank, teme che Atene e i suoi paesi viini non siano in grado di raggiungere un accordo sui modi con cui gestire l’incremento dei livelli di povertà nel paese che hanno accentuato una crisi legata all’immobiliare. Il nodo riguarda la gestione dei processi post ingiunzione di sfratto.
Cosa fare con i tanti inquilini che in Grecia hanno acceso un mutuo e non sono più in grado di pagare? Come si può offrire loro una tutela? Se non si riuscirà a trovare una risposta a questa domanda, il terzo piano di aiuti concordato in luglio con i creditori della troika, potrebbe essere in pericolo.