Fifa, Platini scaricato. Non c’è tra candidati successione Blatter
Tra i possibili nuovi capi della Fifa, per il momento non figura Michel Platini. Il presidente dell’Uefa ed ex asso della Juventus resta ancora in attesa di essere giudicato per un versamento di denaro sospetto all’ex presidente della Fifa Blatter per il quale è indagato ed è stato sospeso dal suo incarico.
Platini, che qualche mese fa già si stava preparando a fare la valigie da Nyon a Zurigo, tramite i suoi legali si è detto “sorpreso per la lentezza della Commissione d’Appello della Fifa” che deve esaminare il ricorso.
I cinque candidati della commissione elettorale dell’associazione del calcio mondiale sono il Principe giordano Ali Al Hussein, lo sceicco Salman Bin Ebrahim Al Khalifa, Jerome Champagne, Tokyo Sexwale e lo svizzero Gianni Infantino. L’elezione avrà luogo il 26 febbraio.
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Il Gruppo Mondadori, tramite Mondadori Libri, ha acquisito il rimanente 25% di A.L.I., portando la sua partecipazione al 100%. L’operazione è stata conclusa esercitando un’opzione call prevista dal contratto del maggio 2022. Il prezzo provvisorio dell’acquisizione è di 12,2 milioni di euro, basato sull’EBITDA medio 2023-2024 e sulla posizione finanziaria netta positiva della società al 31 dicembre 2024.
Nel quarto trimestre del 2024, Mercedes-Benz ha registrato un incremento del 5% nelle vendite rispetto al trimestre precedente, con una forte performance nel segmento di lusso. Nonostante un leggero calo complessivo rispetto all’anno precedente, l’azienda ha dimostrato la sua resilienza in un mercato globale complesso, sostenuta da modelli di successo come GLC e Classe E e un aumento significativo delle vendite di veicoli ibridi plug-in.
A novembre 2024, la produzione industriale in Spagna continua a rallentare, registrando un calo dello 0,4% su base annuale, secondo i dati dell’INE. Questo risultato segue il decremento dello 0,5% di ottobre, andando contro le previsioni degli analisti. L’indice grezzo mostra una diminuzione del 3,4% annuo, mentre su base mensile si osserva un calo dello 0,8%.
La Borsa di Tokyo chiude in ribasso, influenzata negativamente dai settori automobilistico e farmaceutico e dall’attesa per i dati sull’occupazione USA. Il Nikkei scende dell’1%, con Otsuka Holdings e Toyota in forte calo. Anche Fast Retailing registra una significativa diminuzione, legata ai deboli profitti in Cina. I titoli di stato giapponesi a 10 anni raggiungono il loro massimo dal 2011.