MOSCA (WSI) – Per la prima volta il governo russo riconosce che si è trattato certamente di un atto terroristico. L’aereo di linea che si è schiantato sul Monte Sinai un mese fa è saltato in aria in seguito all’esplosione di una bomba.
Il Cremlino ha promesso che troverà i colpevoli e che in risposta all’attentato intensificherà i bombardamenti aerei contro i militanti islamisti in Siria. Anche dell’ISIS.
Fino a oggi la Russia non ha voluto confermare le convinzioni dei paesi occidentali secondo cui lo schianto in Egitto dell’Airbus di una compagnia aerea russa, in cui 224 persone hanno perso la vita il 31 ottobre scorso, è stato causato da un attentato di un gruppo terrorista.
Le autorità russe volevano prima assicurarsi che le indagini ufficiali facessero il loro corso senza che gli inquirenti fossero influenzati dalle voci e dichiarazioni che venivano dall’esterno.
Ma in una riunione al Cremlino, svoltasi appena due giorni dopo gli attentati di Parigi, Alexander Bortnjiov, il capo dei servizi segreti russi (FSB), ha detto al presidente Vladimir Putin che nell’aereo e nei bagagli appartenenti ad alcuni passeggeri sono state ritrovate tracce di un espolosivo fatto in casa.
“Secondo l’analisi condotta dai nostri specialisti una bomba fatta in casa contenente circa un chilogrammo di TNT è esplosa durante il volo, provocando la distruzione del velivolo in aria. Questo spiega il motivo per cui le parti disintegrate dell’aereo sono volate a così grande distanza”.
“Possiamo dire inequivocabilmente che si è trattato di un atto terroristico”, ha detto Bortnikov. La testimonianza è stata resa pubblica solo oggi.