NEW YORK (WSI) – Piovono ancora critiche contro il presidente della Federal Reserve, Janet Yellen. Questa volta Yellen finisce nel mirino non tanto per il rialzo dei tassi previsto nel mese di dicembre, ormai secondo gli stessi mercati sempre più probabile.
La critica è contro la sua decisione di mantenere i tassi di interesse bassi negli ultimi anni. L’ultimo a puntare il dito è l’economista Ralph Nader per conto di Savers of America, secondo cui le decisioni della Fed di tenere il costo del denaro su minimi record hanno leso i risparmiatori d’America.
Non si fa attendere la risposta della Yellen che difende a spada tratta la sua scelta di politica monetaria estremamente accomodante successiva alle manovre espansive del suo predecessore Ben Bernanke già dal dicembre del 2008, quando i tassi di interesse furono portati agli attuali livelli corrispondenti ai minimi storici pari allo 0-0,25%. Una scelta coraggiosa secondo la Yellen che ha contribuito al rilancio dell’economia dopo la peggiore crisi finanziaria dalla Grande Depressione degli anni ’30.
Fiduciosa inoltre il numero uno della Federal Reserve in un miglioramento del mercato del lavoro e dell’inflazione.
“Se così fosse io e i miei colleghi abbiamo indicato che sarà appropriato iniziare a normalizzare i tassi di interesse…molti di noi si aspettano che il passo della normalizzazione sia graduale”.
Proprio i tassi bassi, scrive Yellen, hanno spinto al rialzo il valore di immobili e dell’azionario spingendo consumatori e aziende a investire e a creare, mentre i tassi alti avrebbero avuto conseguenze disastrose come la perdita di posti di lavoro o avrebbero forzato i risparmiatori ad aiutare figli e nipoti.
“La disoccupazione sarebbe salita a livelli ancora più alti, i prezzi delle case sarebbero collassati ulteriormente, ancor più aziende e persone avrebbero dovuto fare i conti con la bancarotta e i pignoramenti e l’azionario non si sarebbe ripreso (…) È vero, i risparmiatori avrebbero potuto registrare rendimenti maggiori dai depositi garantiti a livello federale ma quei rendimenti difficilmente avrebbero controbilanciato svalutazioni drammatiche che avrebbero esperito nel valore delle loro case o dei risparmi”.
Tuttavia un nuovo rialzo dei tassi di interesse è prossimo presumibilmente a dicembre, ma Yellen ora si dimostra comunque molto cauta.
“Altri Paesi hanno pagato un caro prezzo per essere forzati a cambiare rotta come il Giappone, dove i tassi di interesse sono rimasti vicino allo zero per gran parte degli ultimi 25 anni, serve come storia cautelativa”.