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Wall Street risale nel finale grazie al balzo del settore oil

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NEW YORK (WSI) – Risale nel finale Wall Street grazie al balzo del petrolio che ha messo le ali al comparto petrolifero (+2%).

Nel finale, il Dow Jones guadagna lo 0,11% a 17.812 punti, lo S&P 500 guadagna  lo 0,12% a 2.089 punti, mentre il Nasdaq resta intorno alla partita’ (+0,01%) a 2.089 punti.

La revisione al rialzo del dato (non definitivo) del Pil del terzo trimestre in Usa (+2,1% da +1,5%, in linea alle stime) e’ passata in secondo piano. Anzi, secondo gli analisti non fa che aumentare le chance di una stretta monetaria a dicembre, senza rassicurare del tutto sullo stato di salute dell’economia numero uno al mondo.

Sempre in ambito macro, l’indice Case-Shiller sui prezzi delle case nelle prime 20 città degli Stati Uniti nel mese di settembre e’ salito del 5,5% annuale, facendo meglio delle attese.

Sale la tensione tra Turchia e Russia dopo che Ankara ha abbattuto un jet di Mosca. Secondo la nazione presieduta da Recep Tayyip Erdogan, il jet aveva violato lo spazio aereo turco lungo il confine siriano; per il Cremlino il Sukhoi Su-24 e’ sempre stato nei cieli siriani. Infuriato, il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato un messaggio in TV definendo l’incidente “una pugnalata alle spalle” che avra’ “conseguenze serie”.

Intanto rimangono le minacce terroristiche: il dipartimento di Stato ha avvertito tutti i cittadini americani di stare in guardia fino al prossimo 24 febbrario; a Parigi alcune linee della metropolitana sono state chiuse e a Bruxelles l’allerta resta alta. Il tutto nel giorno in cui il presidente americano Barack Obama accoglie alla Casa Bianca il presidente francese Francois Hollande dopo gli attacchi terroristici che hanno colpito Parigi il 13 novembre scorso.

Nel reddito fisso, gli investitori corrono verso porti considerati sicuri.  Oggi è in calendario un’asta di titoli a cinque anni per un valore complessivo di 35 miliardi di dollari. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – scendere al 2,2201% dal 2,250% di ieri. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,1449%.

Dal fronte societario, Tiffany ha pubblicato una trimestrale sotto le attese e le sue stime per l’intero anno sono deludenti ma il titolo comunque sale (+0,59%). Il gruppo ha citato un dollaro forte come uno dei fattori che hanno pesato sui conti. All’indomani della maxi fusione con Allergan (+0,17%) che le permettera’ di trasferirsi in Irlanda sfruttando aliquote più basse, Pfizer segna un progresso, del +0,22%.

Il petrolio ha chiuso vicino ai massimi di seduta sostenuto da rinnovate tensioni geopolitiche. Il contratto a dicembre ha guadagnato 1,12 dollari, il 2,68%, a 42,87 dollari al barile. Il fatto che la Turchia abbia abbattuto vicino al confine siriano un jet russo, accusato di avere violato lo spazio aereo di Ankara, ha fatto scattare in avanti le quotazioni.

I fondamentali pero’ non cambiano: le scorte mondiali sono in eccesso e sembra difficile che l’Opec, nella riunione del 4 dicembre prossimo, decida di tagliare la produzione.