NEW YORK (WSI) – Non è certo una sorpresa, ma da quando Barack Obama è diventato presidente le casse pubbliche statunitensi hanno languito sempre più. E’ naturale, dal 2008 gli Stati Uniti hanno dato l’avvio alla peggiore crisi dai tempi del ’29. Ultimamente però, in seguito all’accordo sul tetto del debito Usa (che regola la quantità di titoli di stato che possano essere emessi in un anno) i conti sono lievitati più del previsto.
In seguito all’accordo di inizio novembre, come da attese, sono finiti a bilancio i “sospesi” delle misure di emergenza per evitare il default, un primo conto da 339 miliardi di dollari. Ma è più difficile spiegare i restanti 335 miliardi che si sono aggiunti nel resto del mese scorso, che, in totale, ha visto crescere il debito federale di 674 miliardi di dollari.
Nel complesso la presidenza Obama ha accompagnato, dal 2009, un aumento del debito pubblico superiore al 77% in termini assoluti, con un rapporto debito/pil che è passato dal 76% del 2008 al 102,9% del 2014. Quanto sia pesata la spesa pubblica in questo lasso di tempo, e in quale circostanza particolare, non è difficile immaginarlo.
Il debito federale agli attuali ritmi di crescita, sarà raddoppiato, dall’inizio della presidenza Obama, prima che il suo successore prenda posto alla Casa Bianca.