ROMA (WSI) – Meno di 24 ore dopo lo shock dell’annuncio della Bce – che ha sì varato nuove misure di politica monetaria espansiva, ma non della portata di quanto diversi economisti avevano sperato – Goldman Sachs ha deciso di rivedere le proprie stime sul cambio euro-dollaro.
D’altronde, la banca d’affari americana era convinta che l’euro sarebbe crollato nella sessione di ieri, sulla scia di quella che sarebbe stata a suo avviso una “sorpresa da colomba” da parte della Banca centrale europea. E invece è accaduto esattamente l’opposto. In pochi minuti l’euro è schizzato al rialzo, arrivando a superare nelle ore successive anche la soglia di $1,09, chiudendo la sessione di giovedì in rally +3,1%, a $1,0940.
Si è trattato del rialzo maggiore dal 2009, dopo gli annunci di Mario Draghi che, nel corso della conferenza stampa, ha annunciato una estensione del piano di QE di altri sei mesi fino al marzo del 2017 e la riduzione del tasso sui depositi a -0,30%. Iniziative reputate dai mercati meno aggressive di quanto le sue parole avevano lasciato pensare fino a ieri.
Robin Brooks, strategist del mercato valutario di Goldman Sachs, ha dovuto dunque rivedere le proprie stime, che parlavano di un crollo dell’euro al di sotto della parità, ed esattamente a $0,95 nel corso dei prossimi 12 mesi.
“Abbiamo davvero frainteso il risultato di questa riunione. E anche nel caso – evento improbabile – in cui la nostra delusione dovesse essere un errore, crediamo che sia meno probabile che le nostre previsioni si concretizzino”.