Cina: inflazione in apnea. E crolla indice prezzi alla produzione
PECHINO (WSI) – L’inflazione cinese misurata dall’indice dei prezzi al consumo segna un lieve rialzo all’1,5% su base annua nel mese di novembre, oltre le attese degli analisti per l’1,4% e a fronte dell’1,3% del mese di ottobre. I prezzi al consumo si mantengono tuttavia sotto il target del 3% fissato da Pechino per il 2015. Peggio i prezzi alla produzione, in calo -5,9% su base annua, in flessione per il 45esimo mese consecutivo. Il ribasso è il maggiore dal 2009.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.