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Time incorona Angela Merkel “Persona dell’anno”

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ROMA (WSI) – Per il Time è lei, Angela Merkel, la persona dell’anno 2015. L’incoronamento in via ufficiale è avvenuto con un annuncio sul sito del Time e anche durante la trasmissione Today Show della NBC, stamattina ora di New York. Al secondo posto il leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi – inizialmente ritenuto il favorito al titolo – e Donald Trump, candidato alla nomination repubblicana per le elezioni presidenziali del 2016. Nella classifica anche il presidente dell’Iran Hassan Rohani e Travis Kalanick, amministratore delegato di Uber.

Il titolo “Person of The Year”, appunto persona dell’anno, è conferito ogni anno a un individuo che si è messo in evidenza sia in senso positivo che negativo, per aver condizionato il corso degli eventi. Nancy Gibbs del Time ha spiegato la vittoria della cancelliera tedesca, affermando che è stata scelta:

“per aver chiesto al proprio paese, più di quanto la maggior parte degli altri politici avrebbe osato fare, di ergersi contro la tirannia così come contro le scelte di convenienza, e per aver mostrato al mondo una rara e fer,a leadership morale”.

Ancora:

“In un momento in cui la maggior parte del mondo è impegnata ancora una volta in un dibattito furioso tra sicurezza e libertà, la Cancelliera ha chiesto molto al popolo tedesco e, attraverso il suo esempio, a noi tutti…nel considerare i rifugiati alla stregua di vittime che hanno bisogno di essere salvate, più che di invasori da espellere“.

Angela Merkek, Chancellor of the Free World: ovvero Angela Merkel, la cancelliera di un mondo libero, ha scritto il Time .

“La Repubblica Democratica tedesca, in cui Angela Merkel è cresciuta, non era né democratica né era una repubblica; era uno show dell’orrore orwelliano, dove la Cortina di ferro trovava la sua espressione letterale nel Muro di Berlino. Timida figlia di un pastore luterano, Merkel entrò nella politica nelle vesti di una protestante divorziata, all’interno di un partito largamente cattolico: una donna in una confraternita, una ‘Ossi’ (termine utilizzato per indicare le persone che appartenevano all’est, contro i Wessis della Germania dell’Ovest), nella Germania appena unificata degli anni Novanta, dove chi era dell’est veniva considerato alla stregua di un alieno“.

L’articolo continua:

“Il suo stile politico era quello di non avere stile; nessuna eleganza, nessun gesto plateale, nessun carisma; solo il forse senso del potere del sopravvissuto e la devozione ai dati dello scienziato”.

Il Time ripercorre la storia della carriera politica di Merkel e dell’Europa.

“Poi arrivò il 2015. Non una volta o due volte, ma per tre volte quest’anno c’è stato motivo di chiedersi se l’Europa avrebbe potuto continuare a esistere, non culturalmente o geograficamente, ma come esperimento storico di un ambiziosa arte di governare. Merkel si era già fatta notare come attore indispensabile della gestione delle crisi seriali dei debiti dell’Europa; aveva anche guidato la risposta (dell’Occidente) al furto dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Ma ora la prospettiva di una bancarotta della Grecia minaccia la stessa esistenza dell’Eurozona. La crisi dei migranti e dei rifugiati sfidava il principio delle frontiere aperte. Infine, il massacro di Parigi faceva tornare alla ribalta il riflesso di chiudere le porte, costruire muri, e non fidarsi di nessuno”.

 

(in fase di scrittura)