Società

Duro scontro Renzi-Brunetta. Consulta, fumata bianca da asse Pd-M5S

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ROMA (WSI) – Alla fine, l’asse Pd- M5S ha portato alla nomina dei tre giudici della Consulta proposti dal Partito Democratico.  L’impasse è stata risolta alla 31° votazione.I giuristi nominati sono Augusto Barbera, Franco Modugno e Giulio Prosperetti.

Augusto Barbera ha ottenuto 581 voti, Franco Modugno 609 voti e Giulio Prosperetti 585 voti. Il quorum era di 571 voti.

L’asse Pd-M5S per la Consulta si è formato dopo la rottura del Partito Democratico con Forza Italia. Saltata l’intesa sul nome di Francesco Paolo Sisto per l’elezione dei giudici della Consulta.

Il premier Matteo Renzi ha puntato su una alleanza sui giudici della Consulta coinvolgendo M5S e centristi ma escludendo Fi; il voltafaccia, spiegano le fonti, sarebbe stato provocato dal comportamento tenuto in Aula dal capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta.

Alta tensione tra il Pd e Forza Italia, con quest’ultima che ha deciso di non partecipare al voto per l’elezione dei tre giudici dopo la decisione del Pd di fare l’accordo con il M5s e far “saltare” il nome del candidato azzurro, Francesco Paolo Sisto.

La svolta nel giro delle alleanze è stata decretata dopo il duro scontro in Aula tra il presidente del Consiglio e Brunetta. Quest’ultimo ha accusato il premier di aver fatto una legge di Stabilità piena di “mance e marchette”.

Immediata la reazione di Renzi:

“Onorevole Brunetta, ella ha detto che si è rammaricato il fatto che ho partecipato a una trasmissione di ‘Porta a porta’ – tra l’altro senza il tavolo e altre caratteristiche (come fece Berlusconi, ndr). Noi non andiamo a intervenire in Iraq ora, come è noto i nostri carabinieri e i nostri soldati ci sono stati e abbiamo anche avuto pagine tragiche. Andiamo perché riteniamo che laddove c’è un’emergenza, noi andiamo”.

“Se questo è considerato tutelare gli interessi di un’azienda, questa è un’offesa all’idea stessa di politica estera di questo paese. Se utilizza il suo intervento per sostenere che tutto ciò che facciamo è una mancia indecente, onorevole Brunetta lei mi costringe a richiamare in quest’aula la storia parlamentare. Come si fa a definire 80 euro a carabinieri e poliziotti una mancia indecente quando per costoro, che non hanno redditi ultramilionari, sono un aiuto alla vita quotidiana. E soprattutto – lo dica agli urlatori dietro di lei – come si fa quando avete bloccato i contratti delle forze di sicurezza? Come si fa a venire a prendere in giro il parlamento italiano! Noi abbiamo sbloccato ciò che voi avete bloccato! Avete tagliato 3 miliardi sulla sicurezza e la difesa. Perché mi costringete a richiamare i fatti!”.

Ancora:

“Mi sarei atteso onorevole Brunetta che ella prendesse la parte positiva di quell’intervento, quando ho cercato di nascondere un dato oggettivo: se siamo tornati al tavolo di Vienna era perché non c’eravamo. Eravate al governo voi quando vi hanno tenuto fuori da quel tavolo e siamo tornati noi, con il nostro governo. Onorevole Brunetta, la prego: torni in sé. Offende l’intelligenza degli italiani quando ha detto che la legge di stabilità è piena di marchette: lei ritiene una marchetta eliminare la tassa sulla prima casa? Fare una misura sulla povertà? Abbassare le tasse per chi fa investimenti in azienda? Il fatto che lei urli in quest’aula non può far altro che rendere disgustoso agli occhi degli studenti il suo atteggiamento, ma non fermerà il mio intervento. Come si fa a definire mancia elettorale una cosa che serve alle persone. Lei forse non ha bisogno di un aiuto da parte dello Stato, ma la povera gente sì. E noi tra Brunetta e la povera gente, staremo sempre dalla parte della povera gente”.