Una settimana fiacca per Piazza Affari depressa dalla situazione economica internazionale, dalle decisioni delle banche centrali sui tassi e, non ultima, dalle attese per i risultati delle elezioni.
I listini di Milano chiudono così con il Mibtel che rispetto al venerdì precedente perde lo 0,24%, il Mib30 a -0,18% e il Numtel a -0,91%.
Livelli modesti anche degli scambi che sono oscillati dai 3.000 miliardi di lunedì fino ad un massimo di 6.000 miliardi.
Il taglio dello 0,25% deciso dalla BAnca Centrale Europea non ha dato una spinta agli scambi e i mercati ora aspettano la decisione della Fed di martedì prossimo. Un ennesimo taglio ai tassi americani questa volta non è infatti dato per scontato dopo i dati sull’economia americana.
Il titolo delle blue chip più attivo nella settimana appena trascorsa è stato ancora una volta quello della Montedison che ha guadagnato l’8,5% in attesa dell’assemblea di lunedì che deciderà gli assetti azionari.
Anche Mediobanca, soprattutto per la fusione con Euralux ha segnato un +3,81%.
Mentre il titolo Mediaset dopo le attese delle scorse settimane per una possibile vendita, e le possibili decisioni di Berlusconi sul conflitto di interessi nei 100 giorni post elezioni in caso di vittoria, è sceso del 4,06%.
I dati di bilancio trimestrale del Gruppo Colaninno e un contesto internazionale negativo per il settore ha nuociuto ai titoli telefonici con Olivetti che ha perso il 7,28%, Telecom il 5,08%, mentre Tim ha chiuso la settimana a + 1,08%.
Un altro titolo in evidenza è stato quello delle Ras che ha guadagnato l’8,24% dopo la presentazione agli analisti.
Nel settore energetico e utilities Eni a +1,51%, Enel a -0,77%, Edison a +1,79%, come Aem.
Incerte invece le Fiat (-0,72%) prima dei dati trimestrali di lunedì prossimo.
Buoni risultati per alcuni bancari come Monte Paschi (+5,05%), Unicredito (+2,61%) e San Paolo Imi (+4,96%); in calo BiPopCarire (-6,01%).
Tra i titoli minori buona performance per Impregilo (+12,04%) e la società che la controlla, Gemina a +9,08%.