ROMA (WSI) – Immediato l’effetto Federal Reserve sui tassi che le banche applicano ai loro clienti. Stando a quanto rende noto il Wall Street Journal, a partire dal mese di gennaio JP Morgan alzerà i tassi sui depositi a favore di alcuni tra i suoi più importanti clienti istituzionali.
JP Morgan, prima banca Usa per valore di asset, è la prima a far seguire al rialzo dei tassi sui fed funds annunciato dalla Fed lo scorso 16 dicembre l’incremento degli interessi sui depositi.
Subito dopo l’annuncio della Fed, la maggior parte delle banche americane ha infatti provveduto ad aumentare il prime rate, ovvero il tasso di riferimento che si applica ai prestiti, tra cui anche i debiti contratti tramite utilizzo di carte di credito. Gli istituti non hanno però fatto seguire a tale mossa un aumento degli interessi che pagano sui depositi.
Il motivo è semplice: le banche desiderano guadagnare sui margini netti degli interessi, ovvero sulla differenza tra quanto gli istituti devono versare sui depositi dei clienti e su quanto guadagnano sui prestiti e gli investimenti. Tali margini hanno subito una forte contrazione negli ultimi anni, causa il contesto di tassi di interesse ai minimi storici.
E’ probabile che il trend continui. Intervistato dal WSJ Marty Mosby, analista presso la società di brokeraggio Vining Sparks, stima che le principali banche Usa alzeranno i tassi sui depositi meno di 0,1 punti percentuali, dopo la mossa della Fed, a fronte del prime rate sui prestiti che è già salito dal 3,25% al 3,5% dopo il primo rialzo dei tassi sui fed funds in quasi un decennio.
La mossa di JP Morgan andrà a beneficio solo degli investitori istituzionali e riguarderà più che altro i depositi “operativi”, ovvero quei depositi che è meno probabile che vengano ritirati in caso di una crisi.
I clienti retail non beneficeranno della misura annunciata dalla banca, il che significa che gli interessi che percepiscono sulle somme depositate saranno lasciati invariati.
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