Economia

Con indennizzi Banca Etruria mette a tacere i risparmiatori

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AREZZO (WSI) – Sono 683 le persone “molto esposte” che avrebbero ricevuto in anticipo gli indennizzi da parte della nuova banca Etruria, senza attendere i decreti che dovranno individuare i criteri per riconoscere ai risparmiatori i risarcimenti per il crac delle 4 banche in default.

Questa l’indiscrezione che riporta La Repubblica secondo cui la soluzione sarebbe stata studiata proprio dalla banca aretina con il Ministero dell’economia e con Bankitalia per arginare le tensioni scaturite dalla notizia che nella banca Etruria figurano parenti molto stretti dell’attuale ministro Maria Elena Boschi, ossia il padre che siede alla poltrona di vicepresidente e il fratello come impiegato.

Così la nuova banca Etruria avrebbe versato subito  a chi ha perso meno di 100mila euro, il 50% del patrimonio, coloro cioè che si trovano in quella fascia critica, citata dal presidente delle nuove banche salvate, Roberto Nicastro.

Ma a smentire seccamente questa indiscrezione è lo stesso ministero dell’economia secondo cui l’ipotesi sarebbe infondata, “finchè non sono chiari i criteri per i risarcimenti e fino ad allora non può essere ipotizzato alcun intervento”.

Il tutto mentre le associazioni dei consumatori hanno puntato il dito proprio contro gli anticipi, “piccoli espedienti sia per arginare le proteste itineranti dei risparmiatori”. Proprio oggi, 4 gennaio 2016, la protesta dei piccoli risparmiatori truffati dal salvataggio delle quattro banche da parte del governo sarà a Jesi, sotto la sede di Banca Marche.  Adusbef e Federconsumatori non mollano certo la presa e annunciano altre proteste di piazza e ricorsi giudiziari, nonchè il deposito nei prossimi giorni dell’eccezione di incostituzionalità del decreto sul bail in.

“Un esproprio criminale del risparmio, ideato dalla cleptocrazia europea, da troika e Bce per addossare crac e dissesti bancari provocati dai banchieri e dall’omessa vigilanza delle banche centrali, ad azionisti, obbligazionisti, depositanti per palese ed evidente contrasto con la Costituzione, in particolare con il pilastro fondante dell’art.47 che tutela e salvaguardia il risparmio”.