MILANO (WSI) – Dopo la prima, buona anche la seconda. Complici anche i giudizi positivi degli analisti, il titolo Ferrari, al secondo giorno di contrattazioni, accelera di oltre due punti percentuali. Ieri all’esordio aveva chiuso in progresso dello 0,53%. Al momento fa segnare un +2,27% a 44,66 euro.
Tutto il settore automobilistico è positivo quest’oggi e trascina anche il resto del mercato italiano, che difatti fa meglio della media europea. Accelera anche FCA accelera che si è liberata dell’80% del capitale di Maranello e ora deve viaggiare contando solo sulle sue forze e sugli sviluppi attesi dal piano industriale quinquennale.
Il valore attuale dei due titoli messi insieme, 12,97 euro, si avvicina così a quanto quotava FCA prima dello scorporo materializzatosi a fine dicembre. Dopo la pubblicazione di dati positivi sul fronte delle immatricolazioni di nuove vetture, gli analisti hanno promosso alcuni gruppi attivi nel settore auto italiano ed europeo.
Mediobanca Securities ha stabilito un target di prezzo di 10,9 euro per FCA con rating “Outperform”: secondo gli analisti dell’istituto milanese, il Nordamerica e il miglioramento dell’Europa guideranno gli utili nel nuovo anno mentre le sorprese potrebbero arrivare dall’America Latina nel 2016 e dall’Asia Pacifico nel 2017, senza dimenticare l’appeal da m&a che pure Marchionne ha ridimensionato.
Un’operazione di fusione o partnership con la rivale General Motors, stimando le sinergie tra 2,5-4,5 miliardi di euro, “avrebbe un impatto compreso tra i 7 e i 9 euro per azione sull’attuale valutazione di Fca”.
Più conservativi restano gli analisti di Ubs che, dopo lo scorporo di Ferrari, assegna a FCA un prezzo obiettivo di 9 euro e una raccomandazione “Neutral”: con la separazione, segnala la banca svizzera, “Fiat non potrà più contare sul sicuro contributo agli utili da parte di Maranello e sarà più vulnerabile agli andamenti del ciclo economico”.
Ora i manager di FCA si devono concentrare sul futuro, con un focus particolare al rilancio di Alfa Romeo e Maserati. Sergio Marchionne, l’AD di Fiat Chrysler, ex controllante di Ferrari, nonché il presidente del gruppo di Maranello, si concentrerà sul raggiungimento di questi e altri obiettivi industriali e finanziari, mentre alle eventuali collaborazioni e fusioni ci penserà John Elkann.