Italia, rapporto deficit Pil scende al 2,4%
L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche è sceso dello 0,5% nel terzo trimestre dell’anno scorso, al 2,4% dal 2,9% di un anno prima. Le uscite totali sono aumentate dello 0,5% su anno, mentre le entrate complessive hanno segnato +1,5%. Lo rende noto Istat, precisando che si tratta di dati grezzi.
L’avanzo primario, ossia l’indebitamento al netto degli interessi passivi sul debito, è risultato positivo, con un’incidenza sul Pil dell’1,5%, dall’1,4% del terzo trimestre dell’anno precedente. La pressione fiscale è stata pari al 41,4%, in aumento di 0,1 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’obiettivo del governo è quello di archiviare il 2015 con un rapporto tra deficit e Pil del 2,6%.
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Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.
Samsung Electronics ha svelato un piano di riacquisto di azioni pari a 10.000 miliardi di won, con l’obiettivo di incrementare il valore per gli azionisti, da completare entro il 2025.
Lenovo Group ha registrato un aumento dei ricavi del 24% nel secondo trimestre dell’esercizio 2024-25, raggiungendo 17,9 miliardi di dollari. Il consiglio di amministrazione ha annunciato un acconto sui dividendi di 8,5 centesimi per azione. Il CEO, Yuanqing Yang, esprime fiducia nella crescita futura grazie all’innovazione nell’intelligenza artificiale ibrida.