Economia

Spending review, un altro fallimento: spese salite dell’11%

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ROMA (WSI) – Unimpresa attacca la spending review a lungo pubblicizzata dal governo. Nel periodo compreso fra gennaio e ottobre del 2015, infatti, la spesa pubblica corrente (che include stipendi, acquisti, appalti e forniture per beni e servizi) è aumentata di 40 miliardi di euro, pari a un incremento del +11,21% sullo stesso periodo del 2014, mentre le entrate fiscali sono aumentate di 11 miliardi, ossia del 3,59%.

Secondo i dati di Banca d’Italia, ripresi dal Centro studi Unimpresa, le uscite correnti del bilancio pubblico sono passate quindi da 356,5 a 396,5 miliardi, mentre le entrate tributarie sono salite da 307,7 a 318,7 miliardi. Insomma dopo Giarda, Bondi e Cottarelli, sta fallendo anche il tentativo di risanare la spesa pubblica da parte del commissario scelto da Renzi, Yoram Gutgeld.

Molto dure le parole del presidente dell’associazione, Paolo Longobardi, che ha commentato:

I numeri non mentono mai e quelli che diffondiamo oggi ci dicono che il governo ci prende in giro: sono chiacchiere quelle sulla cosiddetta spending review e sono chiacchiere pure quelle sulla sforbiciata al prelievo fiscale. Tante promesse, molti annunci e zero fatti concreti

Per quanto riguarda il capitolo sulla pressione fiscale c’è da aggiungere che l’Istat, per i primi tre trimestri dello scorso anno ha calcolato un rapporto stabile al 41,2%, in linea col 2014. L’aumento delle entrate fiscali, pertanto, non è attribuibile a un inasprimento della tassazione. Nel bollettino di Bankitalia cui Unimpresa ha attinto i dati è anche specificato che “Le entrate tributarie del bilancio dello Stato riportate in questa tavola non corrispondono all’ammontare dei tributi erariali effettivamente versati […] i principali tributi erariali vengono versati in Tesoreria”.

Dal rapporto sulle entrate diffuso dalla Ragioneria generale dello stato, infatti, compaiono dati un poco diversi, per quanto analoghi nella sostanza. Le imposte contabilizzate al bilancio dello Stato nel periodo gennaio-ottobre sono aumentate 11,12 miliardi di euro, paria a un +3,5%, passando da 320.545 a 331.674. Il complesso delle entrate tributarie nel periodo di riferimento, se s’includono anche gli enti territoriali, è aumentato dello 0,7%.