Economia

Start-up al bivio: solo pochi unicorni la scamperanno nel 2016

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NEW YORK (WSI) – Gli unicorni sono animali che appartengono al mondo della fantasia. Ma con unicorno si intendono anche le start-up dal valore più prezioso. In entrambi i casi, rischiano di essere figure sempre più rare da incontrare, nei libri di fantasy o nell’economia reale.

Secondo il professore dell’IMD Nuno Fernandes, infatti, solo alcuni dei grandi gruppi con una capitalizzazione di almeno un miliardo di dollari riusciranno a sopravvivere. Delle circa 100 aziende che si possono considerare “unicorni” ce la faranno solo le aziende che saranno in grado di resistere ai cali di Borsa.

Siamo a un punto di svolta in questo senso. I dieci gruppi più grossi, che hanno in totale una valutazione superiore ai 150 miliardi di dollari, ma con ricavi inferiori ai $5 miliardi e solo 25 mila dipendenti assunti, dovranno anch’essi superare la delusione che arriverà dai prossimi ribassi del loro capitale circolante sui mercati.

“Non siamo ancora nel bel mezzo di una bolla come quella dell’era dot com di fine Anni 90, ma la performance negativa di molti unicorni è la prova che siamo tornati ai fondamentali primordiali, in termini di modelli di business, investimenti e valutazioni”.

Chi alla fine sopravviverà tra Uber, AirBnB e gli altri colossi tecnologici esposte al rischio di cali azionari e ancora privi di grandi e sostenibili fonti di reddito? È una delle grandi domande a cui il 2016 dovrebbe dare una risposta.