NEW (WSI) – Le probabilità che l’economia statunitense finisca in recessione sono ai massimi dall’autunno del 2011. Lo rileva l’ultima indagine condotta dalla CNBC tra un gruppo di economisti, dalla quale emerge inoltre il livello della paura che si verifichi questo evento e’ salita per la sesta volta di seguito e ora si posiziona intorno al 28,8%.
Uno degli indicatori piu’ affidabili che alimenta l’ipotesi di una crescita negativa degli Stati Uniti e’ lo spread tra i bond a 2 e 10 anni, che e’ sceso al livello piu’ basso dall’ultima recessione. Come si legge nell’articolo pubblicato dalla Cnbc ” il differenziale tra i rendimenti e’ a 118 punti. Un livello debole ma non ancora allarmante, in quanto la caduta in recessione e’ conclamata quanto la curva dei tassi di interesse si’ appiattisce”.
Tra i segnali piu’ spesso citati alla base della debolezza, gli economisti citano la contrazione della manifattura, l’andamento negativo dei profitti, la debolezza delle esportazioni. In compenso, i consumi e il mercato del lavoro continuano a mostrare un andamento vigoroso.
Segnali contrastanti dunque che rendono piu’ complicato prevedere quello che succedera’ nei prossimi trimestri.
Secondo gli analisti di Nomura, una recessione risulta improbabile anche se “due cambiamenti strutturali aumentano la probabilità di recessione: una basso potenziale di crescita e un basso equilibrio dei tassi di interesse reali”.