Smentite ipotesi fusione, Mps ancora sospesa al ribasso
Le rassicurazioni dell’AD Fabrizio Viola e del presidente della Fondazione senese non sono bastate a portare il sereno in Borsa: i titoli MPS sono stati sospesi per eccesso di ribasso anche quest’oggi. Sono tre sedute da dimenticare per la banca più antica al mondo. A pesare sono le smentite su eventuali fusioni e piani di salvataggio.
Malgrado il divieto di short selling della Consob, esteso fino a domani, le azioni finiscono anche oggi in asta di volatilità. Al momento il titolo, che ieri ha perso circa il 15%, segna un calo teorico di -18,08% a 0,573 euro. A gravare sui corsi del titolo sono anche i problemi di gestione dei crediti deteriorati in portafoglio. MPS e Carige, altro titolo colpito dalla lettera (-12%), hanno un livello di incidenza di sofferenze rispettivamente del 31,8 e del 24,6% sul totale degli attivi (contro una media italiana del 18%).
Le Poste italiane hanno fatto sapere di non essere coinvolte nel risiko delle popolari (si era fatto il nome del gruppo a parziale controllo statale come possibile partner di MPS). Un altro nome che si era fatto sui media era quello di Ubi Banca, ma il progetto non avrebbe molto senso dal punto di vista strategico.
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