Scatto di Mps in Borsa, aiutata da indiscrezioni su possibili fusioni
Dopo il balzo di oltre il 40% messo a segno ieri – sulle ricoperture e sulle voci di interesse da parte di un player straniero del settore bancario – il titolo della banca senese viaggia in rialzo anche oggi. I guadagni del 12,34% permettono a Mps di recuperare una parte delle perdite subite fino a qui da inizio 2016 e che hanno portato le azioni a perdere oltre il 35% in gennaio.
La travagliata banca, che si teme rimanga esclusa dal risiko delle popolari e che sia sia indebolita troppo dopo gli ultimi rafforzamenti del patrimonio, ha anticipato il Cda sui conti al 28 gennaio. In un’intervista al Sole 24 Ore il presidente Massimo Tononi ha sottolineato che l’istituto senese non ha bisogno di un aumento di capitale e, sul tema del consolidamento, ha confermato che la banca sta lavorando per un’aggregazione.
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Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.