ROMA (WSI) – La notizia è arrivata poco prima della mezzanotte: governo italiano e Commissione Europea hanno raggiunto un accordo sulla gestione delle sofferenze bancarie, che andranno a convogliare in una ‘bad bank‘ creata ad hoc.
Dopo quasi un anno di trattative, si è finalmente trovato un punto di incontro sul capitolo delle garanzie pubbliche. Lo schema prevede “una garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (Gacs)” e “un meccanismo di incentivazione molto utile” per “accelerare i tempi” di cessione, secondo il Tesoro italiano.
Per facilitare lo smaltimento dei crediti deteriorati le banche potranno a breve contare su una garanzia da parte dello Stato a un prezzo di “mercato” nei primi tre anni, calcolato come “media del mid price dei CDS a tre anni per gli emittenti con rating corrispondente a quello delle tranche garantite”, fa sapere sempre il ministero dell’Economia.
Il valore esatto di queste garanzie non sarà troppo alto, altrimenti verranno considerati aiuti di Stato, il che violerebbe le norme europee vigenti in materia. Margrethe Vestager, il commissario alla Concorrenza Ue che ha intavolato i negoziati con Pier Carlo Padoan, ha fatto sapere che la garanzia sarà erogata a condizioni di mercato e come tale “non costituisce aiuto di Stato”.
Da febbraio dello scorso anno Roma ha presentato varie proposte a Bruxelles per aiutare gli istituti di credito a ripulire i loro bilanci, ma Bruxelles le aveva finora sempre respinte perché lesive della concorrenza.
La mancanza di una soluzione è stata uno dei principali motivi all’origine delle perdite subite da alcune banche italiane questa settimana in Borsa, a partire da Mps. Ieri il settore, e in particolare i titoli popolari, hanno invece registrato un bel rialzo favoriti dalle parole del presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, il quale ha osservato che il via libera della Ue alla costituzione di una bad bank potrebbe far partire una stagione di aggregazioni bancarie.
In novembre le sofferenze lorde hanno toccato quota 201 miliardi. Le sofferenze nette, tenuto conto cioè anche degli accantonamenti, sono invece aumentate a quasi 89 miliardi.
“Abbiamo trovato un accordo su un meccanismo di garanzia che rappresenta uno strumento molto utile per la gestione delle sofferenze bancarie”, ha detto ai cronisti il ministro dell’Economia al termine dell’incontro a Bruxelles con il commissario alla Concorrenza.
Dalla garanzie non ci saranno oneri per lo Stato, secondo il Tesoro. Lo Stato garantirà infatti “soltanto le tranche senior delle cartolarizzazioni, cioè quelle più sicure, che sopportano per ultime le eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese”.