ROMA (WSI) – Mercato immobiliare di Londra in difficoltà: la bolla che si è formata sulle case di lusso è pronta ad esplodere, con diversi investitori super ricchi che ora hanno difficoltà a vendere le proprietà su cui hanno puntato anni fa. E per gli agenti immobiliari non è più facile come prima riuscire a convincere i potenziali acquirenti. Soprattutto se si tratta di russi e cinesi, che in passato hanno contribuito al boom dei prezzi.
Russia e Cina, d’altronde, non se la passano bene; e anche i miliardari hanno alla fine le loro ansie. Indicativo è un articolo di Bloomberg, che cita il caso di una coppia cinese che non sa se acquistare un immobile per $3,68 milioni. La coppia ammette di essere stata colpita dal sell off che ha bersagliato il mercato azionario cinese e dunque di aver bisogno di contanti per sollevare lo stato delle sue finanze.
Situazione molto simile anche negli Stati Uniti. I timori sullo stato di salute dell’intera economia globale – dalla Cina alla Russia al Sud America – stanno mettendo sotto pressione le vendite nel mercato immobiliare rivolto alle fasce più alte di reddito.
Così commenta a Bloomberg Dan Conn, amministratore delegato di Christie’s International Real Estate, la divisione di mercato immobiliare di lusso della nota casa d’aste:
“Cè volatilità in Cina e in Russia e poi c’è il problema del petrolio in Medio Oriente. Non ho dubbi che ci sia un impatto sul mercato. Non assisteremo a aumenti effettivi dei prezzi nella maggior parte dei mercati”.
Il dollaro più forte è un altro deterrente agli acquisti, soprattutto per gli acquirenti del Sud America. Anthony M. Graziano, senior managing director presso Integra Realty Resources, che monitora i dati degli appartamenti per l’Autorità di Miami sullo sviluppo del centro della città afferma che il numero dei contratti pre-costruzione firmato dagli acquirenti è stato inferiore di un quarto rispetto al 2014. Nella vicina Sunny Isles, sempre in Florida, le flutturazioni dei mercati valutari stanno mettendo a rischio la vendita di un appartamento del valore di ben $3,7 milioni.
La potenziale acquirente, una donna colombiana, ha già versano un deposito pari al 50%, ma ora si sta chiedendo come potrà coprire l’altro 50% l’anno prossimo, stando a quanto ha riportato il suo stesso agente, Mauricio Rojas. Il peso colombiano, zavorrato dal crollo delle materie prime, ha perso infatti ben il 30% del suo valore da quando la donna ha firmato il contratto, nel dicembre del 2014.
Per non parlare del mercato di Houston, la città più grande del Texas, il cui mercato immobiliare del lusso sta scontando pesantemente il crollo dei prezzi del petrolio. Le vendite di case valutate come minimo $500.000 sono crollate a dicembre -17% su base annua, stando alla Houston Association of Realtors. A tal proposito, Patrick Jankowski, vice direttore generale senior della divisione di ricerca di Greater Houston Partnership, ha reso noto che Houston ha assistito a una perdita superiore a 30.000 posti di lavoro nei comparti dell’esplorazione, della manifattura e dell’ingegneria. L’intero mercato immobiliare di Houston sta soffrendo, ma “il settore rivolto alla fascia di reddito più alto sarà colpito in misura maggiore”.
Il sito di annunci StreetEasy rende poi noto che i prezzi di rivendita per il 20% di lusso del mercato hanno testato il record a febbraio per poi scendere ogni mese. E perfino a San Francisco, dove il mercato degli immobili di lusso rimane solido, gli annunci non seguiti da contratti per case di un valore minimo di $2 milioni sono volati a ottovre al record di sempre, in quanto sia gli acquirenti che i venditori sono sempre più preoccupati per la direzione dell’economia.